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domenica 14 settembre 2025

Conte alla festa del Fatto: “Col Pd c’è un progetto, ma non siamo i loro cespugli. Renzi? Fondamentale l’affidabilità, eviteremo accozzaglie”

Con il Pd “non siamo alleati“, ma “stiamo costruendo un progetto politico per mandare a casa Meloni. Dichiararsi pregiudizialmente alleati rischia di indebolire”. Ospite della festa del Fatto a Roma, intervistato da Luca De Carolis e Peter Gomez, Giuseppe Conte rivendica l’autonomia strategica del Movimento 5 stelle nel “campo largo” di centrosinistra. “Non ci possiamo dichiarare alleati, siamo una forza diversa, abbiamo una storia diversa dalla Quercia coi cespugli intorno“, dice, riferendosi alle maxi-coalizioni guidate dai Ds in un’altra epoca politica. “Attenzione, ogni giorno lavoriamo per costruire un progetto per contrastare questa destra estremista. Ma alleati saremo quando convergeremo sul progetto progressista, nero su bianco”, precisa l’ex premier. E nega che il suo obiettivo privato sia quello di tornare a palazzo Chigi: “Per me non sarà mai una questione personale. Vogliamo lavorare per un progetto progressista serio che possa migliorare il Paese”.

Il leader pentastellato sceglie di non mettere un veto esplicito sulla presenza in coalizione di Matteo Renzi, ipotesi fischiatissima dal pubblico: “Non rimaniamo appesi ai personalismi, ci siamo già passati. Faremo di tutto per evitare accozzaglie o armate Brancaleone. Ma un percorso si può fare, adesso non ha senso dire “tizio sì” o “tizio no”. La platea si è espressa perché è avveduta, ma fateci lavorare e costruire questo percorso, e dopo chissà che non ci siano belle sorprese”, afferma. Ma chiarisce: “Non è sufficiente solo vincere e costruire un accordo finto per poi andare a Chigi, altrimenti facciamo la fine dell’Unione di Prodi. Il programma deve essere realmente condiviso, con obiettivi strategici chiari e preannunciati. L’affidabilità dei compagni di viaggio è fondamentale”.

“Al centro del nostro programma”, dice Conte, “metteremo la tutela delle piccole e medie imprese artigiane, e la lotta ai poteri forti, alla speculazione finanziaria, quella parassitaria. Sono favorevole a tassare i grandissimi patrimoni, come a prendere risorse dalle banche, perchè è indecente che le banche abbiano accumulato un record storico di profitti che non viene messo a disposizione di famiglie e imprese, dato che il credito diminuisce. Non permetteremo che si arricchiscano i signori della guerra, e anche sulla sicurezza, sulla sanità, abbiamo tante cose da dire”.

Nel frattempo però la maggioranza di governo è ancora in ottima salute. “Hanno ancora un consenso, è vero, ma il malcontento cresce e non so se durerà”, dice l’avvocato. “Ma mi piacerebbe verificare il consenso se non avessero occupato i canali televisivi Mediaset e Rai, con tutte le testate affidate a editori di questa maggioranza. Secondo Conte, sotto questo aspetto “la situazione è peggiorata rispetto a Berlusconi“: lui “era proprietario di testate e si sapeva ma era portatore di un così plateale conflitto quando ha tentato di prendere Rai che c’è stato un muro dal Paese. Oggi nessuno direbbe che Meloni è proprietaria, quindi lo si prende sotto gamba”.

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sabato 13 settembre 2025

Tajani: “Io ‘prezzolato’ da Israele? M5s estremista e violento”. Conte: “Dov’era quando Meloni mi dava del criminale?”

Alta tensione tra Forza Italia e Movimento 5 stelle dopo le parole di giovedì in Aula della senatrice Alessandra Maiorino, che ha accusato il ministro degli Esteri Antonio Tajani di comportarsi “come gli influencer prezzolati dalla propaganda israeliana” difendendo i crimini di Tel Aviv (video). Già nell’immediatezza il vicepremier non l’aveva presa bene: “È un’accusa infamante, “prezzolato” vuol dire corrotto da uno Stato estero, mi auguro che il Movimento 5 stelle attraverso il suo leader prenda le distanze da questa affermazione”, aveva detto, accompagnato da dichiarazioni di solidarietà di tutta la maggioranza. Il giorno dopo, a margine di un evento a Napoli, era tornato sull’argomento, lamentando di non aver ricevuto “nessuna scusa” e accusando il M5s di essere “una forza estremista che usa un linguaggio violento, pieno di menzogne”. Poi aveva chiamato di nuovo in causa il leader pentastellato: “Mi stupisce che Conte, che è stato presidente del Consiglio, non abbia preso le distanze“.

Parole a cui il Movimento ha risposto dai piani alti, prima con la vicepresidente Chiara Appendino (“non prendiamo lezioni da chi si gira dall’altra parte davanti a crimini contro l’umanità”) e poi con lo stesso Conte: “Non posso accettare che si attribuisca al Movimento 5 Stelle la responsabilità di utilizzare un linguaggio violento o di fomentare odio, quando la violenza è nella realtà dei fatti che ci ostiniamo a non vedere”, scrive sui social rivolgendosi a Tajani. E poi passa al contrattacco: “Mentre lavoravo giorno e notte, come presidente del Consiglio, per salvare il Paese dalla pandemia, venivo sommerso da accuse gravi e dirette, persino di essere un “criminale“. A rivolgermi queste accuse era Giorgia Meloni, attuale premier, il suo migliore alleato. Signor ministro, allora lei dov’era? Le sue premure contro il linguaggio violento sono il frutto di una sensibilità maturata solo di recente?”.

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martedì 9 settembre 2025

Ucraina, Della Valle (M5S): “Von der Leyen e Kallas sconfitte al Parlamento Europeo su strategia militaristica dell’UE”

“La politica guerrafondaia di Ursula Von der Leyen e Kaja Kallas è stata clamorosamente sconfitta al Parlamento europeo. È stato infatti approvato con 365 voti a favore e 182 contrari nel rapporto sui negoziati di adesione dell’Ucraina un nostro emendamento che deplora la strategia militaristica dell’UE in Ucraina”. Così in una nota Danilo Della Valle, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

È stato approvato infatti un emendamento che condanna la strategia militare dell’Ue in Ucraina, come spiegato dall’europarlamentare nel comunicato: “L’emendamento recita inoltre che l’UE non è riuscita a garantire la pace e ha indebolito la sua rilevanza a livello mondiale e chiede un cambiamento urgente nella politica dell’UE a favore della diplomazia e della protezione civile, che anteponga la pace e la risoluzione dei conflitti all’escalation militare”.

Poi l’invito a cercare dei canali negoziali per arrivare a una decisione politica sul conflitto in Ucraina: “Il Parlamento europeo invita, inoltre, l’UE ad aprire finalmente canali negoziali per giungere a una soluzione politica del conflitto in Ucraina, in risposta alla necessità di sicurezza collettiva e di disarmo in Europa e nel rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e dell’atto finale della conferenza di Helsinki”.

“Si tratta di una sconfessione totale di Ursula Von der Leyen e del suo piano di riarmo che arriva il giorno prima del suo atteso discorso sullo Stato dell’Unione – ha poi concluso Della Valle -. Adesso ci aspettiamo che gli stessi parlamentari che hanno votato questo emendamento, per coerenza votino la mozione di censura che il nostro gruppo si appresta a presentare. Basta guerre, sfiduciamo questa Commissione con l’elmetto”.

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lunedì 8 settembre 2025

La Camera discute di spese militari, il centrodestra non presenta mozioni: FdI vuole evitare lo scontro con la Lega (contraria al riarmo)

La maggioranza che sostiene il governo Meloni non presenterà una mozione parlamentare sull’aumento delle spese militari in risposta a quelle delle opposizioni che saranno votate mercoledì 10 settembre alla Camera. In questo modo, spiegano fonti parlamentari, la coalizione di centrodestra non passerà i prossimi giorni a discutere su una mozione unitaria ed eviterà spaccature interne: la Lega, che in queste settimane si è più volte espressa contro l’aumento delle spese militari, non potrà votare nemmeno parti delle mozioni del M5S per evitare pericolose divisioni in aula.

Le mozioni che sono già state discusse in aula prima delle ferie estive sono quattro, una per ogni partito dell’opposizione: quelle del M5S e di Alleanza Verdi e Sinistra contro l’aumento delle spese militari, mentre quelle dei centristi di Italia Viva e Azione chiedono una parola chiara del governo sugli investimenti in materia di Difesa.

Un tema comunque che rischia di essere divisivo per il centrodestra che negli ultimi mesi si è più volte diviso a parole sull’argomento: Fratelli d’Italia e Forza Italia sono a favore dell’aumento delle spese per la Difesa, la Lega invece ha spiegato che gli obiettivi di spesa Nato sono “insostenibili” e Matteo Salvini chiede di investire prima in altre misure, come ha ripetuto la scorsa settimana in una riunione interna con ministri, sottosegretari e responsabili economici del Carroccio.

Così mercoledì, quando le mozioni delle opposizioni arriveranno al voto, la maggioranza rinuncerà a presentarne una autonoma, come invece è già accaduto in passato su altri temi di politica internazionale come la crisi nella striscia di Gaza. In questo modo, il centrodestra eviterà di prendere impegni precisi in vista della prossima legge di Bilancio (non è chiaro quanto il governo investirà l’anno prossimo) e anche il rischio di divisioni all’interno della maggioranza. In questo modo, inoltre, l’ordine che sarà dato ai deputati del centrodestra sarà semplicemente quello di votare contro tutte le mozioni e respingerle in blocco.

Non è la prima volta che la maggioranza rinuncia a inserire il tema delle spese militari all’interno di una mozione parlamentare, e quindi di un voto dell’aula. Era già successo in primavera quando il centrodestra aveva preferito evitare di inserire l’impegno nella mozione sul Documento di Economia e Finanza.

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giovedì 4 settembre 2025

Conte: “Ossessionato da tornare a fare il premier? Le mie ambizioni non condizioneranno il progetto politico”

Le prossime elezioni politiche sono lontane ma non lontanissime. E Massimo Giannini, sul palco della festa di Alleanza Verdi Sinistra, in corso a Roma, domanda se è vero che il presidente del M5s Giuseppe Conte abbia l’ossessione di tornare nella sede del governo come presidente del Consiglio. “Avete la memoria corta perché non ricordate che quando uscii da Palazzo Chigi nel febbraio 2021 io avevo il sorriso, non con le lacrime piangendo. Avevo fatto il mio dovere avevo avuto questo alto onore e mi sono sentito davvero fortunato ed onorato per aver potuto servire il Paese, poi avrò commesso degli errori e la gente giudica – e poi aggiunge- ora parlo a nome de Movimento 5 Stelle pensare che l’ambizione del sottoscritto o di un altro esponente del Movimento possa condizionare un progetto politico che deve essere credibile, serio e forte, toglietevelo dalla testa”.

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martedì 2 settembre 2025

Al via il 5 settembre la scuola politica di Patria e Costituzione. Promossa per la prima volta con il Movimento 5 stelle

Prende il via venerdì 5 settembre la sesta edizione della scuola di politica dell’associazione Patria e Costituzione, fondata nel 2018 da Stefano Fassina. La novità di quest’anno è che l’iniziativa, a cui contribuiscono le riviste di cultura politica La Fionda e Fuoricollana, è promossa assieme alla scuola di formazione del Movimento 5 stelle. Gli incontri, sotto titolo-cappello “L’Occidente relativo, l’Ue possibile” andranno avanti fino al 7 settembre e affronteranno i principali temi politici sullo scenario internazionale: dal tramonto dell’egemonia Usa alla costruzione di un ordine multilaterale, dal protagonismo degli Stati nazionali in Europa alla Chiesa dopo Papa Francesco.

Ad aprire il ciclo di approfondimenti, che si terrà al Centro Scout a Roma, sarà la lectio magistralis del prof Wolfgang Streeck, Direttore emerito del Max Plank Institute per lo studio delle società. Seguirà, sabato 6, la lectio del prof Carlo Galli dell’Università di Bologna. Tra gli altri relatori: Emma Fattorini, Massimo Borghesi, Stefano Pietropaoli, Alberto Bradanini, Greta Cristini e Fabrizio Maronta.

In chiusura, un’assemblea nella quale interverranno esponenti dell’area progressista italiana ed europea: Pasquale Tridico e Giuseppe Conte per il M5S, Martin Schirdewan (Linke), Jussi Saramo (Alleanza di sinistra, Finlandia), Manon Aubry (La France Insoumise), Nicola Fratoianni per Avs e Alfredo D’Attore per il Pd.

Il programma completo è disponibile sul sito di Patria e Costituzione.

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