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venerdì 29 dicembre 2023

Scontro alla Camera su armi e Ucraina, Azione e FdI: “Inaccettabile la posizione del M5s”. Ricciardi: “Orgogliosi di stare all’opposizione”

Duro scontro alla Camera durante il dibattito sulla legge di Bilancio, quando ha preso la parola il deputato del M5s, Marco Pellegrini, che ha ricordato come, a dispetto delle “briciole riservate ai cittadini, a chi è in difficoltà e alla sanità”, il governo e la maggioranza che lo sostiene hanno finanziato “miliardi di euro per il comparto armi. D’altra parte con Guido Crosetto come ministro alla Difesa non potevamo aspettarci nulla di diverso”. Nel mirino di Pellegrini anche i soldi destinati alla guerra in Ucraina. Successivamente ha preso la parola Salvatore Deidda, di Fratelli d’Italia, che ha difeso “i servitori dello Stato delle forze armate, quei soldi servono anche a loro. E i rappresentanti delle istituzioni dovrebbero vergognarsi di usare quelle parole”. Duro anche Ettore Rosato, che si è schierato con la maggioranza, e ha definito “inaccettabile la posizione del M5s sull’Ucraina”. Alla fine è intervenuto Riccardo Ricciardi del M5s, sottolineando come “siamo orgogliosi di stare all’opposizione. Se ogni tanto leggeste un libro di storia, sapreste che quando si investe in armi, quelle armi poi sono state usate”.

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Balneari, Bonelli alla maggioranza: “Favorite gli imprenditori alla Santanchè e alla Briatore”. Ricciardi: “Difendete le lobby”

Scontro sulle concessioni balneari alla Camera dei deputati tra opposizione e maggioranza. “Siete riusciti con un gioco di prestigio ad aumentare di 3mila chilometri la lunghezza delle coste italiane” ha detto Angelo Bonelli di Avs, “nemmeno Mago Merlino. È da irresponsabili, volete privatizzare e cementificare le ultime tratte libere della nostra Penisola per favorire gli imprenditori alla Santanché e alla Briatore che pagano 10mila euro all’anno e fanno 20 milioni di incassi”. “Con quale faccia questo centrodestra si definisce paladino dell’impresa” ha attaccato Riccardo Ricciardi del M5s, “quando difendete i privilegi delle lobby e delle corporazioni, come quella dei balneari. È assurdo che siamo noi a dovervi dire come funziona il libero mercato”.

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venerdì 22 dicembre 2023

“Gasparri, querelaci tutti”: protesta con cartelli del M5s in Senato. La Russa: “Che bellezza, tanto non vi inquadrano”

Protesta in Aula del Senato, dove oggi si vota la manovra. Nel mirino dei 5 stelle finisce il capogruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri, contro cui i pentastellati alzano cartelli con su scritto ‘Gasparri querelaci tutti’, riferiti alle querele annunciate dal capogruppo di Forza Italia sul caso del suo incarico nella società Cyberealm. “Che bellezza, tanto non vi inquadrano”, ha ironizzato il presidente del Senato Ignazio La Russa, che poi aggiunto parole di censura per la protesta: “Credo che dopo tante belle parole ci sia stata una caduta di tono da parte del suo gruppo, una grossa caduta di tono che mi sento di censurare”, ha detto rivolto al presidente del gruppo M5s, Stefano Patuanelli.

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mercoledì 20 dicembre 2023

Caso Sgarbi, Sangiuliano sull’inchiesta Fatto-Report: “Vicenda precedente all’incarico di governo”. M5S protesta

Non compete a me valutare la posizione di Sgarbi, ci sono organi che valuteranno le vicende che lo riguardano”. È ciò che afferma il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano rispondendo a una interrogazione del Movimento 5 stelle sulle vicende, fatte emergere dell’inchiesta giornalistica congiunta Fatto Quotidiano-Report, riguardanti il sottosegretario Vittorio Sgarbi. Il ministro ricorda che, rispetto a vicende precedenti riguardanti sempre il sottosegretario “nell’immediatezza di notizie su Sgarbi ho ricevuto una telefonata da Giuseppe Conte che mi ha dato atto di aver subito preso le distanze, l’indagine dell’Antitrust è nata infatti da una mia volontà di trasmettere subito gli atti”. Per quanto riguarda, invece, la vicenda del dipinto la ‘Cattura di San Pietro’ di Rutilio Manetti, per il ministro Sangiuliano “si tratta di vicende personali che non trovano alcuna connessione con l’incarico di sottosegretario. Si riferiscono inoltre a periodi che risalgono al 2021 quando ancora non ero ministro, mentre l’acquisto sarebbe stato fatto nell’anno 2000″. Nella replica il Movimento 5 stelle è duro. “Sul caso Sgarbi, il ministro doveva dire solo tre parole: vi chiediamo scusa. E non a noi, ma a tutti gli italiani“, afferma il deputato Antonio Caso, intervenuto in replica al ministro della Cultura Sangiuliano. durante il questione time. “Gli scandali per questo governo sono le talpe del luna park, il tempo di buttarne giù uno che ne sale un altro peggiore del primo. Abbiamo chiesto al ministro – continua Caso – cosa debba fare di più il sottosegretario Sgarbi per essere mandato a casa. Come se non bastassero le numerose condanne, le accuse per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, sono arrivati anche i sospetti di Report sul possesso di un quadro probabilmente rubato. Dopo i casi Delmastro, Montaruli, Gasparri, Sgarbi entra di diritto nella collezione di quadri impietosi di questo Governo. Qui – conclude Caso – siamo oltre la questione morale, nella più totale”.

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martedì 19 dicembre 2023

Crosetto e il discorso usato per accusare le toghe, D’Orso (M5s) lo smonta in Aula: “Non c’è nulla di eversivo, solo lei non lo ha capito”

“C’è un’evidente insofferenza verso la magistratura e la sua fisiologica e costituzionale funzione antimaggioritaria a tutela dei diritti fondamentali”. E ancora: “Non ce l’hanno regalata questa autonomia e indipendenza come privilegio corporativo, ci hanno onerato di questa autonomia e indipendenza perché ogni qualvolta maggioranze contingenti avessero messo sotto scacco o in pericolo i diritti il ruolo della magistratura sarebbe dovuto essere quello di riequilibrare questo attacco a tutela dei diritti”. Queste parole, pronunciate lo scorso settembre dal segretario di Magistratura democratica Stefano Musolino al congresso di Area a Palermo, sono state citate dal ministro della Difesa Guido Crosetto come esempio delle “tendenze preoccupanti” nei discorsi dei magistrati che hanno giustificato le sue dichiarazioni al Corriere della sera del 26 novembre scorso sull'”opposizione giudiziaria al governo”. Nelle repliche all’informativa, la deputata M5s Valentina D’Orso (capogruppo in Commissione Giustizia), rinfaccia al ministro di “non aver capito nulla di quel passaggio sul ruolo costituzionale della magistratura”, analizzando il discorso di Musolino parola per parola: “Ciò che è stato detto in quell’occasione è chiaro a tutti tranne che a lei e alla sua maggioranza”, attacca.

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mercoledì 13 dicembre 2023

Maiorino a Meloni: “Gasparri ha chiarito i suoi interessi? Santanché ha pagato i Tfr? Chieda ai colleghi europei come si gestiscono casi così”

“Mi tocca ancora una volta intervenire dopo il senatore Gasparri, che evidentemente ancora non si è dimesso. Meloni, chiedo a lei, Gasparri ha chiarito i suoi interessi nelle commesse di Stato in ambito di cybersicurezza e coi servizi segreti di Stati esteri? E già che ci siamo, la ministra Santanché, dopo aver mentito in faccia agli italiani, ha almeno pagato il TFR ai suoi dipendenti? E Delmastro? Neanche lui non si è ancora dimesso dopo aver spifferato informazioni al coinquilino che le ha usate politicamente contro le opposizioni. E l’immarcescibile Vittorio Sgarbi, ha dichiarato le entrate delle sue ricche consulenze oppure no?”. Così la vicepresidente del gruppo M5S Senato Alessandra Maiorino intervenendo in aula, chiedendo alla premier Meloni, “visto che va in Europa” di chiedere “ai suoi omologhi europei come gestiscono casi analoghi in casa loro”. “Si faccia spiegare come si sta con onore e disciplina al governo di una nazione europea”, conclude la senatrice.

Dopo l’intervento della senatrice, l’ufficio stampa del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha fatto sapere che l’azzurro “ha dato mandato ai propri legali di procedere nelle sedi giudiziarie competenti nei confronti della senatrice Maiorino per le sue affermazioni false e diffamatorie”.

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martedì 12 dicembre 2023

Patuanelli: “Meloni non vuole il M5s ad Atreju, Conte sarebbe stato disponibile ad andare”

Atreju? Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non è stato invitato ad andarci, sarebbe stato disponibilissimo ad andarci. Non so il motivo per cui non abbiano voluto invitare il M5s. Ho la sensazione che non invitino la vera forza trainante dell’opposizione in questo momento”. Lo ha dichiarato il senatore del M5s, Stefano Patuanelli, a margine dell’assemblea invernale di Confagricoltura 2023. “Mes? Non c’è postura, mi sembra evidente che la credibilità del governo sul piano europeo sia debole e bassa”.

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lunedì 11 dicembre 2023

L’appello di Conte a Meloni: “Via Delmastro, Santanchè e Sgarbi. Spetta a lei salvaguardare l’onore e il prestigio delle istituzioni”

“Le lanciamo un ultimo appello, Presidente Meloni. Prenda finalmente decisioni chiare sulle condotte” di Andrea Delmastro, Daniela Santanchè e Vittorio Sgarbi. “Spetta a lei il compito di salvaguardare l’onore e il prestigio delle istituzioni”. Sono le parole del presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, in una lettera aperta destinata alla presidente del Consiglio e pubblicata sulle pagine di Repubblica, che punta il dito sulle spinose questioni che coinvolgono i tre esponenti del governo, citando anche il caso della fermata ad personam del Frecciarossa del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (“un privilegio che rimanda a una classe politica arroccata arrogantemente nei propri privilegi“) e “la sconcertante vicenda di Gasparri” con la sua “oscura attività di lobbismo“.

In merito alla caso del sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro, rinviato a giudizio per rivelazione di segreto sula vicenda Cospito, Conte ritiene “grave che resti al Governo. Ha utilizzato il suo ruolo per acquisire informazioni ‘riservate’, particolarmente sensibili per l’azione dello Stato contro mafia e terrorismo, per poi trasmetterle al suo coinquilino e compagno di partito, Giovanni Donzelli, il quale, a sua volta, le ha utilizzate per attaccare un partito di opposizione”, ricorda Conte. Per quanto riguarda Daniela Santanché “e il suo operato in alcune società“, il leader del M5s ricorda che la ministra del Turismo “ha preso in giro il Parlamento e i cittadini su molte circostanze che le sono state contestate e che riguardano anche questioni fondamentali come il trattamento dei lavoratori, che si incrocia in questo caso anche con l’uso di fondi statali per l’emergenza Covid”. Infine “di rilievo non minore”, prosegue l’ex presidente del Consiglio, sono “le vicende che hanno riguardato gli incarichi e le consulenze del sottosegretario Sgarbi“.

“Il nostro primo obiettivo – scrive Conte – è salvaguardare l’istituzione di governo. Una istituzione che non è sua oggi, come non era mia quando ero a Chigi e ho scelto di revocare l’incarico di un sottosegretario, oltre che di accettare le dimissioni di un viceministro per salvaguardare i valori dell’etica pubblica e per tutelare la trasparenza e la credibilità dello Stato“. Augurando “ai membri del suo governo coinvolti in procedimenti penali di potersi difendere efficacemente in giudizio, con tutte le garanzie del giusto processo”, Giuseppe Conte ricorda a Meloni che “il compito del Presidente del Consiglio è però quello di assicurare che gli esponenti di governo svolgano le proprie funzioni con ‘onore e disciplina’, come prescrive la nostra Costituzione”. Per questo, secondo il leader del M5s “al di là delle vicende giudiziarie, che poi si risolvono nei tribunali, esistono ragioni di opportunità politica“. “Non abbracci la logica corporativa di difesa, assoluta e intransigente, dei membri di governo, dei suoi compagni di partito o dei suoi sodali di coalizione. La sua inerzia – conclude Conte – contribuirebbe a far perdere a tanti cittadini la speranza che qualcosa possa cambiare”.

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venerdì 8 dicembre 2023

Foggia, partenza lenta del campo larghissimo: la città è senza giunta 47 giorni dopo le elezioni

Tensioni, incastri da far combaciare dentro una maxi-coalizione, lo sguardo verso le Europee che alimenta calcoli interni ai partiti. E così Foggia, a ormai 47 giorni dalle elezioni, non ha ancora una giunta. Era stata celebrata come la vittoria simbolo del campo larghissimo perché Maria Aida Episcopo, dirigente scolastica, era riuscita a catalizzare attorno a sé tutte le forze di centrosinistra. Da Azione e Italia Viva fino al M5s, passando per il Pd e le civiche di Michele Emiliano, sono state dieci in totale le liste che hanno appoggiato la neo-sindaca, che avrà il compito di rialzare una città ultima nella classifica de Il Sole24Ore per qualità della vita e in uscita dal commissariamento per mafia dopo le inchieste che avevano travolto il secondo mandato del leghista Franco Landella.

La partenza è però stata lentissima. La sindaca deve tenere insieme tutte le forze, costruire una giunta che rispecchi le forze in campo e non scontentare nessuno. Indicata dal M5s, Episcopo si ritiene però indipendente ed è intenzionata a non fare favoritismi. Mani libere, insomma. Le discussioni vanno avanti, lei assicura che il clima in fondo è sereno e che a breve si partirà. Forse già lunedì, quando si riunirà per la prima volta il Consiglio comunale. Fatto sta che al momento non ci sono assessori designati. Anzi, i nomi entrano ed escono dalle caselle di un risiko che si è trasformato presto in un rompicapo. Molto – come raccontato da Il Domani – ruota attorno a chi guiderà i Lavori pubblici. Episcopo vorrebbe strappare il foggiano Giuseppe Galasso alla giunta di Antonio Decaro che governa a Bari.

Una mossa che va di traverso all’europarlamentare del M5s Mario Furore che è alla ricerca di una ricandidatura “blindata” a Bruxelles e conta molto sull’avvio della giunta Episcopo per accreditarsi con Giuseppe Conte. L’ex presidente del Consiglio si è speso molto durante la campagna elettorale per sostenere la candidatura dell’ex preside, che oltre a dover far incastrare il puzzle ha anche un altro grattacapo. C’è infatti un esposto presentato da un altro candidato sindaco che ruota attorno all’incompatibilità del suo ruolo con l’essere dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Foggia, oltre che dirigente scolastica. A quell’incarico Episcopo non avrebbe ancora formalmente rinunciato, poiché l’aspettativa per i ruolo di nomina non è prevista.

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martedì 5 dicembre 2023

Sondaggi, Swg: FdI cala ancora dopo il caso-Lollobrigida, crescono Forza Italia e 5 stelle

Il centrodestra perde consensi, con l’eccezione di Forza Italia, mentre all’opposizione resta stabile il Pd e sale il Movimento 5 stelle: sono i risultati dall’ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto realizzato da Swg tra il 29 novembre e il 4 dicembre, su un campione di 1.200 intervistati. Fratelli d’Italia continua a scontare l’effetto del caso (sollevato dal Fatto) della “fermata ad personam” del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida: si conferma il primo partito ma scende al 28,1%, lasciando per strada mezzo punto rispetto alla settimana scorsa. anche la Lega perde due decimi e si ferma al 9,2%.

Nella maggioranza cresce solo il partito del vicepremier Antonio Tajani, che guadagna lo 0,3% arrivando al 7,3%. Nel centrosinistra i dem di Elly Schlein restano al 19,3 % (-0,1), mentre il M5s sale al 16,7% (+0,3): Azione resta stabile al 3,8%, l’Alleanza Verdi-Sinistra scende al 3,4% (-0,2%), Italia viva al 3,2 (-0,1%), +Europa guadagna un decimo e sale al 2,7%. Tra i partiti minori, l’Italia con Paragone sale all’1,8% (+0,2%), Unione popolare resta stabile all’1,4%, Noi Moderati scende all’1% (-0,1%).

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venerdì 1 dicembre 2023

Trivelle in Adriatico, Zaia e consiglio regionale ancora contro il governo dopo l’ok al dl Energia: “Evidenze scientifiche sui rischi”

Il governo tira diritto sulla strada delle estrazioni di gas in Alto Adriatico, ma la Regione Veneto ribadisce la netta contrarietà, anche alla luce delle evidenze scientifiche di un gruppo di lavoro di studiosi sui rischi di subsidenza e danno ambientale. Il consiglio regionale ha approvato all’unanimità un emendamento al Documento di Economia e Finanza Regionale presentato da Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 stelle, che impegna “l’ente a esprimere la propria contrarietà alle estrazioni di idrocarburi, anche a fronte di modifiche del quadro normativo”. La recente approvazione del decreto-legge Energia ha dato, infatti, il via libera alla ripresa dello sfruttamento nelle vecchie concessioni e all’avvio di nuove concessioni a sud del 45° parallelo, a nove miglia dalla costa del Polesine. Il Veneto, che però partecipa a un tavolo ministeriale di discussione, aveva anticipato i tempi incaricando alcuni studiosi di esprimere un parere preventivo su “evidenze scientifiche in ordine a ricadute ambientali pregiudizievoli per il territorio e l’ecosistema”.

“Governo snobba evidenze scientifiche” – Baldin spiega: “Ora queste evidenze ci sono e c’è pure il decreto del governo che le snobba. Il Comitato scientifico regionale ha bocciato le estrazioni in quanto pericolose per la subsidenza nel Delta del Po, fino alla parte meridionale della laguna di Venezia. I dati raccolti confermano quanto fossero fondate le reiterate proteste degli amministratori rodigini e i convegni organizzati dalle Diocesi”.

Lo scontro con Roma – Il consiglio regionale ha così votato l’emendamento senza differenziazioni di schieramento. La linea della giunta Zaia è sempre stata di cautela e contrarietà. Viene ribadita anche ora con un comunicato ufficiale che conferma lo scontro in corso con Roma. “La Regione del Veneto intende ribadire la sua più ferma contrarietà ad un’ipotesi di ripresa di estrazione del gas naturale, se non a valle di tutti i necessari studi e rilievi che consentano di escludere con certezza effetti negativi sull’ambiente e sul tessuto economico sociale”. La giunta ricorda di aver promosso lo scorso gennaio, a livello romano, un tavolo tecnico con i ministeri dell’ambiente e del Made in Italy, ISPRA e le regioni Veneto ed Emilia Romagna. Il Veneto si è affidato a un gruppo di lavoro, con docenti delle università di Padova (Massimo Fabris, Pietro Teatini, Filippo Catani) e Venezia (Fabio Pranovi e Gabriella Buffa), dello IUAV (Stefania Tonin e Francesco Musco) e del CNR (Luigi Tosi).

Le richieste della Regione – È stato prodotto un documento “dal quale emerge come allo stato attuale delle conoscenze non si possano escludere effetti significativi sull’ambiente marino e costiero e non si debbano pertanto autorizzare ulteriori estrazioni di gas fintanto che non si rendano disponibili tutti gli elementi specifici indicati nel documento medesimo”. Conclusione: “La posizione della Regione del Veneto resta la medesima anche a valle dell’approvazione del decreto Energia, credendo fermamente che sia il mondo scientifico a dover analizzare in profondità ogni aspetto e le possibili implicazioni delle attività estrattive in Alto Adriatico, nel pieno rispetto dei cittadini e di ogni possibile implicazione di sicurezza in un territorio estremamente delicato, già in passato vittima di ampi fenomeni di subsidenza”. Erika Baldin lancia la sfida: “Adesso la palla passerà al Parlamento che ha poco meno di 60 giorni per trasformare in legge il decreto Energia: se il governo Meloni tira diritto, i parlamentari veneti non possono non tener conto del pronunciamento del consiglio regionale. A Roma cosa sceglieranno, tra la bandiera politica e il proprio territorio?”.

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Silvestri (M5s) a Crosetto: “Ci sono due guerre ma il ministro della Difesa si occupa di infangare la magistratura”

“Noi avevamo chiesto che oltre al passaggio sul Medio Oriente, si cogliesse l’occasione di parlare anche di giustizia. Siamo contenti che lei sia disponibile a venire in Parlamento, ne prendiamo atto, e speriamo speriamo che lei dia la stessa disponibilità ad andare in Procura a denunciare le sue preoccupazione” su “correnti che cospirano contro il governo”. Lo dice il capogruppo del M5s Francesco Silvestri intervenendo sull’ordine dei lavori in occasione della presenza alla Camera del ministro Guido Crosetto per rispondere a una interpellanza. “Ci sono due guerre in corso – ha aggiunto Silvestri – e il ministro della Difesa si occupa di infangare la magistratura“.

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