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giovedì 17 maggio 2018

Contratto di governo, le 5 stelle del Movimento e la linea dura della Lega: ecco il programma del patto Di Maio-Salvini

Ci sono le 5 stelle da cui è nato e su cui è cresciuto il Movimento 5 stelle. Ci sono i migranti e la linea dura del Carroccio. Non c’è il Sud, o almeno non nell’immediato. Non ci sono i diritti. C’è la cultura, poca. Non c’è la legge sull’eutanasia, quella che avrebbe dovuto seguire l’introduzione sul biotestamento. C’è il conflitto di interessi scomodo a Silvio Berlusconi. Non c’è lo stop alla Tav, tanto voluto dai grillini. Ci sono le misure anti-corruzione. Il contratto del primo governo giallo-verde, Lega e Movimento 5 stelle, è il risultato di un lavoro impossibile: condensare due programmi elettorali vicini su alcuni punti e diversissimi su altri e cercare di farli parlare insieme. Per questo c’è un comitato di conciliazione: è un organo che viene tirato in causa nelle “divergenze” e deve appianare le differenze per far tornare l’armonia generale. Inoltre, è scritto nero su bianco che i partiti non dovranno mettere in minoranza gli avversari sui temi che per loro sono “di fondamentale importanza”. In questa stesura ilfatto.it si è impegnato a semplificare il più possibile le 39 pagine, depurandole dalle enunciazioni più generali (per esempio lo sport fa bene alla qualità della vita o il turismo è importante per l’economia del Paese).

1. Il funzionamento del governo e dei gruppi parlamentari
“Vogliamo rafforzare la fiducia nella nostra democrazia e nelle istituzioni dello Stato. Intendiamo incrementare il processo decisionale in Parlamento e la sua cooperazione con il governo”, è l’esordio. Quindi di base ci si pone come obiettivo quello di rimettere al centro l’assemblea e darle maggiore rilievo. Il contratto ha valore per la “diciottesima legislatura” e si specificano alcuni “impegni metodologici”.

Cooperazione tra le forze: il Comitato di conciliazione e l’impegno a non far andare in minoranza gli avversari
I contraenti, quindi Di Maio e Salvini, si impegnano “tradurre il contratto in una pratica di governo” e sono “insieme responsabili di tutta la politica dell’esecutivio”. Sempre loro si “adopereranno per ottenere il consenso rispetto a questioni relative a procedure, temi e persone”. Il contratto fa riferimento anche agli obiettivi “non inclusi” in questo accordo: le parti, si legge, dovranno impegnarsi a verificare come attuarli e come discuterne all’interno dell’esecutivo, ma soprattutto (ed è una specifica importante) si impegnano a “non mettere in minoranza l’altra parte in questioni che per essa sono di fondamentale importanza”. Nella pratica: dovranno impegnarsi a discutere se ci sono “divergenze” e nel caso in cui queste persistano verrà convocato un Comitato di conciliazione. Il Comitato è composto da : premier, capo politico M5s e segretario federale della Lega, i capigruppo dei due partiti a Camera e Senato, il ministro competente in materia. Possono partecipare “come uditori” altri personaggi esterni. L’organo delibera a maggioranza di due\terzi. Il Comitato si riunisce in caso di: conflitti e divergenze rilevanti; se subentrano tematiche extra rispetto al contratto o se ci sono “questioni con carattere d’urgenza e/o imprevedibili al momento della sottoscrizione del presente contratto”; se richiesto da uno dei due contraenti.

Il contratto si sofferma in particolare anche sul fatto che ci deve essere un coordinamento “politico” di fronte all’Europa: ovvero “il governo dovrà assumere un assetto compatto rispetto alle istituzioni e ai partner europei”. Si devono quindi accordare “preventivamente e in maniera puntuale”, si scambieranno “le informazioni rilevanti e concorderanno tra loro le linee principali d’azione.

Codice etico dei membri del governo
E’ questa una delle novità più sostanziali e ricalca in qualche modo la selezione fatta dai 5 stelle nelle liste, che ha previsto nello specifico l’esclusione di persone condannate. Nel contratto si legge appunto che non possono entrare a far parte dell’esecutivo soggetti che: “abbiano condanne penali, anche non definitive, per i reati dolosi di cui all’articolo 7 del decreto legislativo 31 dicembre 2012 numero 235 (legge Severino); nonché per i reati di riciclaggio, auto riciclaggio e falso in bilancio; siano a conoscenza di indagini o siano sotto processo per reati gravi (mafia, corruzione, concussione); appartengano alla massoneria o si trovino in conflitto di interessi con la materia oggetto di delega”.

Valutazione
Nel contratto è prevista anche una verifica a metà legislatura. Segno che i due contraenti intendono formare una squadra che lavori su un orizzonte di cinque anni e non solo per fare un numero ridotto di riforme. “Sarà fatta una verifica complessiva sull’azione di governo a metà legislatura”. E “gli esiti della verifica complessiva sono resi pubblici sul sito internet del governo”.

Altre elezioni
Lega e M5s si sono anche posti il problema di come comportarsi nelle prossime competizioni elettorali. Nello specifico si scrive che “il presente contratto nulla implica rispetto all’azione politica dei contraenti nella amministrazioni territoriali già in essere”. Il Carroccio ad esempio, resta parte della coalizione di centrodestra e con quello schema continuerà a presentarsi alle urne. L’unica concessione è questa dicitura: “I contraenti competono in modo corrette nelle varie competizioni elettorali”. E quella parola “correttezza” può significare che i toni saranno più moderati gli uni contro gli altri rispetto alle scorse competizioni.

2. Acqua pubblica
Non presente nella prima bozza circolata nei giorni scorsi, il capitolo è stato inserito in testa (in rigoroso ordine alfabetico) e fa contenti molti dentro il Movimento 5 stelle. Il contratto infatti specifica che “è necessario investire sul servizio idrico integrato di natura pubblica applicando la volontà popolare espressa nel referendum del 2011″. Quindi c’è l’intento di rilanciare uno dei cavalli di battaglia del M5s, “la ristrutturazione della rete idrica”: “La più grande opera utile”, si legge, “è restituire ai cittadini una rete di infrastrutture idriche degne di questo nome”.

3. Agricoltura e pesca-made in Italy
Il capitolo si apre con un attacco ai precedenti governi, definiti sul tema “storicamente remissivi e rinunciatari in Europa rispetto alle esigenze del settore”. Per questo, le due parti, ritengono che sia necessaria “una nuova presenza del governo italiano a Bruxelles per riformare la politica agricola comune (PAC)”. I concetti chiave: “misure di sostegno all’agricoltura con interventi espressamente finalizzati a realizzare obiettivi di interesse generale (come tutela paesaggio o difesa assetti idrogeologici)”; “tempi certi per l’attribuzione ed erogazione da parte delle Regioni dei fondi della Pac”; “tutela del Made in Italy” attraverso un “sistema di etichettatura corretto e trasparente”. Anche in questo caso entra in gioco il rapporto con l’Europa: si chiede che i trattati europei sul tema “siano qualificati come misti” e quindi ratificati dai Parlamenti nazionali. Si propone inoltre “la riforma dell’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura (AGEA) e del Sistema informativo unificato di servizi del comparto agricolo (SIAN)”. Infine per quello che riguarda “la pesca“, si chiede di “riconsiderare in sede europea i vincoli e le direttive impartite dal settore”.

4. Ambiente, green economy e rifiuti zero
Sostenere la green economy è uno dei punti chiave del capitolo 4, dove si specifica che l’obiettivo è “decarbonizzare” e “defossilizzare” produzione e finanza promuovendo “l’economia circolare”. In particolare il sistema di riferimento preso a modello è quello della provincia di Treviso e ci si pone come obiettivo quello di “incentivare e semplificare l’avvio di iniziative imprenditoriali legate al recupero e al riciclo della materia”. Rientra in questo filone “la mappatura di tutte le eventuali strutture a rischio amianto partendo dalle scuole” per intervenire “su smaltimento e rimozione”. Seguono varie proposte in tema di sostenibilità a tutela dell’ambiente in generale: “lo snellimento dei procedimenti di bonifica”; “interventi diffusi in chiave preventiva di manutenzione ordinaria e straordinaria del suolo”; “politiche di rigenerazione urbana per fermare il consumo di suolo”; “azioni di prevenzione contro il rischio idrogeologico”; “interventi che accelerino la transizione alla produzione enrgetica rinnovabile spingano sul risparmio e l’efficienza energetica”. Infine si conclude che particolare attenzione deve essere rivolta alle zone più inquinate del nostro Paese, come ad esempio il bacino della Pianura Padana.

Si chiude il capitolo parlando dell’Ilva, uno dei nodi più difficili da affrontare per i due leader: nel testo si legge che Lega e M5s si impegnano a “concretizzare i criteri di salvaguardia ambientale, secondo i migliori standard mondiali a tutela della salute dei cittadini del comprensorio di Taranto, proteggendo livelli occupazionali e promuovendo lo sviluppo industriale del Sud, attraverso un programma di riconversione economica basato sulla chiusura delle fonti inquinanti, per le quali è necessario provvedere alla bonifica, sullo sviluppo della Green economy e delle energie rinnovabili e sull’economia circolare”. Una posizione che, in queste ore, fa molto discutere e che viene giudicata irrealizzabile da fonti ministeriali. A preoccupare sono soprattutto i tempi: la liquidità di cassa sta finendo e serve trovare rapidamente una soluzione.

5. Conflitto di interessi
E’ il punto che più ha fatto discutere nei giorni scorsi: i 5 stelle avevano vincolato la loro partecipazione al governo alla presenza del tema nel programma e proprio la sua eventuale esclusione aveva fatto intendere che si avrebbe voluto fare un favore a Silvio Berlusconi. Alla fine il capitolo c’è e prevede anche la formulazione voluta dai 5 stelle. La differenza la farà un’eventuale proposta di legge in materia. La novità è che si intende “estendere l’ambito di applicazione della disciplina estendendo l’ipotesi di conflitto oltre il mero interesse economico”. “Riteniamo che debba qualificarsi come possibile conflitto di interessi l’interferenza tra un interesse pubblico e un altro interesse, pubblico o privato, che possa influenzare l’esercizio obiettivo, indipendente o imparziale, di una funzione pubblica, non solo quando questo possa portare un vantaggio economico a chi esercita la funzione pubblica e sia in condizione di un possibile conflitto di interessi, ma anche in assenza di un vantaggio immediatamente qualificabile come monetario”. Importante è l’estensione dell’applicazione anche a chi ricopre “incarichi non governativi”, quindi a chi “ha potere di influenzare decisioni politiche o che riguardano la cosa pubblica”, come “i sindaci delle grandi città o i dirigenti delle società partecipate”.

6. Cultura
Come già per l’Ambiente o l’Agricoltura, si attacca la gestione precedente della materia da parte degli altri governi. “Lo Stato non deve solo limitarsi alla conservazione del bene, ma deve valorizzarlo“, scrivono. E questo può avvenire anche grazie a “una gestione attenta e a una migliore cooperazione tra gli enti pubblici e i privati”. Poche le proposte concrete in materia. L’unica consistente è quella che prevede una “riforma del sistema di finanziamento del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS)”.

7. Debito pubblico e deficit
In una prima versione del testo si era ipotizzato di chiedere una riduzione del debito di 250 miliardi alla Bce: un punto molto contestato che non compare nella versione finale del contratto. Ora si dice genericamente che “l’azione di governo sarà mirata a un programma di riduzione del debito pubblico, non con ricette basate su tasse e austerità, politiche che si sono rivelate errate ad ottenere tale obiettivo, ma con il tramite della crescita del Pil, attraverso la ripartenza della domanda interna e con investimenti ad alto moltiplicatore e politiche di sostegno al potere d’acquisto delle famiglie”. Al fine di raggiungere tale obiettivo “riteniamo necessario scorporare la spesa per investimenti pubblici dal defici corrente in bilancio”. Quindi, concludono facendo riferimento appunto alle richieste da fare in sede Ue: “Ci attiveremo in sede europea per proporre che i titoli di Stato di tutti i Paesi dell’area euro, già acquistati dalla Banca centrale europea con l’operazione quantitative easing, siano esclusi pro quota dal calcolo del rapporto debito-Pil”.

8. Difesa
Nel merito si propongono: una generica “tutela del personale delle Forze armate (quindi il ricongiungimento familiare)”; “la tutela dell’industria italiana” (ovvero finanziamento della ricerca e dell’implementazione del know how nazionale in ambito non bellico); “nuove assunzioni nelle forze dell’ordine”. Ma soprattutto, uno dei temi che fa riferimento al percorso politico di entrambi i partiti, si ritiene “opportuno rivalutare la presenza dei contingenti italiani nelle singole missioni internazionali geo politicamente e geograficamente distanti dall’interesse nazionale”. Non si specifica però di quali missioni in particolare si parla.

9. Esteri
L’impostazione è quella già diffusa nelle scorse ore. Come richiesta da Sergio Mattarella, non si prescinde dall’appartanenza all’Alleanza atlantica e gli Stati Uniti vengono definiti “un alleato privilegiato”. Compare però anche la Russia, come invece “partner economico e commerciale” e non come “minaccia militare” e in questo senso va intesa la proposta del “ritiro immediato delle sanzioni imposte alla Russia, da riabilitarsi come interlocutore strategico al fine della risoluzione delle crisi regionali”. Necessario anche, si legge, “rifocalizzare l’attenzione sul fronte del Sud”, dove l’Italia dovrebbe “intensificare la cooperazione con i Paesi impegnati contro il terrorismo”.

10. Fisco: flat tax e semplificazione
La premessa: “Intendiamo sterilizzare le clausole di salvaguardia che comportano l’auimento delle aliquote IVA e accise”. Quindi “intendiamo eliminare le componenti anacronistiche delle accise sulla benzina”. Segue una critica “alla tassazione” che soffoca gli italiani e ci si propone di “adottare rivoluzionarie e coraggiose misure di riforma nell’ottica di una riduzione della pressione fiscale e di un miglioramento del rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuenti”. La parola chiave, per chi scrive, è flat tax. Ma le aliquote previste sono due, al 15 e al 20 per cento.

Si specifica che “la finalità è quella di nona rrecare alcun svantaggio alle classi a basso reddito”, per le quali rimane “la no tax area”. Inoltre si intende rivedere “i principi che regolano i principi che “regolano l’agire dell’amministrazione finanziaria”, ripartendo da “buona fede e reciproca collaborazione”: due fra tutti, “abolizione dell’inversione dell’onere della prova” e “riduzione dei tempi dell’accertamento nei casi di attiva e costante collaborazione del contribuente nell’assolvimento degli adempimenti di contabili”. Si parla anche “di potenziamento delle procedure finalizzate al recupero bonario del credito”. La parola chiave è “pace fiscale”: “Esclusa ogni finalità condonistica, la misura può diventare un efficace aiuto ai cittadini in difficoltà”. Poi “risolvere la questione dei debiti insoluti della Pa” e “abolizione dello spesometro e del redditometro”. In coda, inserita una delle proposte dei 5 stelle: “Inasprimento dell’esistente quadro sanzionatorio, amministrativo e penale per assicurare il carcere vero per i grandi evasori”. Quindi “favorire la cooperazione internazionale in materia di scambio di informazioni, favorendo la tassazione dei grandi capitali esteri”.

11. Giustizia rapida ed efficiente
Magistratura. Revisione del sistema di elezione nel Csm per “rimuovere le attuali logiche spartitorie e correntizie”. Il magistrato che entra in politica, una volta eletto, “non potrà tornare a vestire la toga”.

Tribunali. Rivisitazione della geografia giudiziaria e modifica della riforma del 2012 che “ha accentrato sedi e tribunali” per riportare tribunali, procure e giudici di pace vicini a cittadini e imprese. Implementazione e semplificazione del processo telematico e informatizzazione degli uffici giudiziari. Completamento delle piante organiche di magistratura e personale amministrativo. Completa modifica della “Riforma Orlando” sui magistrati onorari.

Legittima difesa. Riforma ed estensione della “legittima difesa domiciliare”, con eliminazione degli elementi di incertezza interpretativa “che pregiudicano la piena tutela della persona che ha subito un’intrusione”.

Procedura penale. Revisione del rito abbreviato per togliere questa facoltà in caso di reati puniti con l’ergastolo e i “più gravi delitti di cui all’articolo 51” (tra questi c’è l’associazione a delinquere, ecoreati, violazione in materia di immigrazione). Inasprimento delle pene per la violenza sessuale, con introduzione di nuove aggravanti quando la vittima è un soggetto vulnerabile. Femminicidio: specifica formazione per gli operatori delle forze dell’ordine sulla ricezione delle denunce. Equo indennizzo per le vittime di reati violenti con aumento dello stanziamento per il Fondo delle vittime dei reati intenzionali violenti.

Minori. Revisione in senso restrittivo delle norme sull’imputabilità, la determinazione e l’esecuzione della pena dei minorenni “eliminando la possibilità di trattamento minorile per il cosiddetto “giovane adulto” infra-venticinquenne”.

Certezza della pena. Abrogazione dei provvedimenti approvati nella legislatura precedente “tesi a conseguire effetti deflattivi in termini processuali e carcerari”. Riduzione del margine di impunità per i colpevoli di reati odiosi come furto in abitazione, furto aggravato, con strappo, rapina e truffa agli anziani, con innalzamento delle pene.

Procedura civile. Riduzione dei riti solo a quello ordinario e a quello del lavoro. Introduzione dell’obbligo per il giudice di prevedere la calendarizzazione dell’intero procedimento. Rafforzamento dello strumento della class-action. Ridetermina di valori e modalità di pagamento del contributo unificato. Soppressione dell’aumento imposto nella legislatura precedente. Proposta di rendere alternative tra loro, anche se obbligatorie, mediazione e negoziazione assistita per tutte le materie e, in caso di “mediazione delegata” dal giudice, che avvenga solo su richiesta concorde delle parti.

Diritto di famiglia. Riorganizzazione e semplificazione del sistema delle adozioni nazionali e internazionali. Rivisitazione dell’affidamento condiviso dei figli. Necessità di assicurare “la permanenza del figlio con tempi paritari tra i genitori rivalutando anche il mantenimento in forma diretta senza alcun automatismo circa la corresponsione di un assegno di sostentamento”.

Ecoreati. Implemetazione delle leggi sui reati ambientali e nei confronti degli animali. Maggiore contrasto al bracconaggio.

Mafie. Potenziamento degli strumenti normativi e amministrativi e in particolare per lo scambio politico mafioso. Rafforzamento degli “strumenti di aggressione ai patrimoni di provenienza illecita, attraverso una seria politica di sequestro e confisca dei beni. Revisione delle linee guida sul 41-bis per “un effettivo rigore”.

Ordinamento penitenziario. Piano di edilizia penitenziaria per contrastare il sovraffollamento nelle carceri. Piano straordinario di assunzioni per la polizia penitenziaria. Revisione e modifica del protocollo della cosiddetta “sorveglianza dinamica” e del regime penitenziario “aperto” con una “piena efficienza” dei “sistemi di sorveglianza”. Riscrivere la riforma dell’ordinamento penitenziario per garantire la certezza della pena per chi delinque. Rivisitazione sistematica e organica di tutte le misure “premiali”.

Giustizia tributaria. Riforma del processo tributario con l’istituzione di giudici di ruolo specializzati.

12. Immigrazione
Si prevede la riduzione della pressione dei flussi sulle frontiere e verifica sulle missioni europee nel Mediterraneo, in particolare per le clausole che prevedono l’approdo delle navi usate per le operazioni nei porti nazionali senza responsabilità condivise con gli altri Stati europei. Cooperazione e coinvolgimento della polizia giudizia degli Stati Ue per scardinare il business degli scafisti.

Superamento del regolamento di Dublino. Ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo tra gli Stati dell’Ue in base a parametri oggettivi. Velocizzazione della verifica del diritto a status di rifugiato. Si definisce necessario “implementare gli accordi bilaterali” e che la valutazione dell’ammissibilità delle domande di protezione avvenga nei Paesi di origine o di transito in strutture che garantiscano la piena tutela dei diritti umani. Revisione della normativa su ricongiungimenti familiari e sussidi sociali. Previsione di fattispecie di reato che comportino, qualora commessi da richiedenti asilo, l’immediato allontanamento dall’Italia. Blocco della vendita di armi ai Paesi in conflitto.

Islam, moschee. Introduzione di una normativa ad hoc per “l’istituzione di un registro dei ministri di culto, lo svolgimento delle prediche in lingua italiana e la tracciabilità dei finanziamenti per la costruzione delle moschee e, in generale, dei luoghi di culto”. Disposizione di strumenti per il controllo e la chiusura immediata di tutte le associazioni islamiche radicali nonché di moschee e luoghi di culto irregolari.

Accoglienza. Controllo dei costi e sui fondi stanziati. Obbligo di pubblicità dei bilanci dei gestori per verifiche puntuali. Superamento dell’attuale sistema di affidamento a privati dei centri e maggiore coinvolgimento del pubblico, affidando la gestione dei centri alle Regioni. In ogni Regione dev’esserci almeno un centro di permanenza temporanea finalizzato al rimpatrio. Il trattenimento, si legge, “dev’essere disposto per tutto il periodo necessario ad assicurare che l’allontanamento sia eseguito in un tempo massimo complessivo di 18 mesi”.

13. Lavoro
Introduzione di una legge per un salario minimo orario. Stop all’apprendistato gratis. Cancellazione totale dei voucher. Riforma e potenziamento dei centri per l’impiego.

Riduzione del cuneo contributivo e semplificazione, razionalizzazione e riduzione degli adempimenti burocratici per la gestione amministrativa dei rapporti di lavoro.

Riforganizzazione della formazione finalizzata all’effettivo impiego e di qualità per favorire la nascita di nuove figure professionali nell’ambito di scuole superiori e università. Misure di sostegno a micro e piccole imprese.

14. Lotta alla corruzione
“Una severa e incisiva” legislazione anticorruzione. Aumento delle pene per tutti i reati contro la Pa di tipo corruttivo per i quali devono essere preclusi gli sconti di pena attraverso un sistema che vieti l’accesso ai riti premiali alternativi. Il Daspo per corrotti e corruttori: interdizione dai pubblici uffici e incapacità a contrarre con la Pa per chi è condannato definitivamente per un reato di tipo corruttivo. Introduzione delle figure di “agente sotto copertura” e “agente provocatore”. Potenziare l’utilizzo delle intercettazioni soprattutto per i reati di corruzione.

15. Ministero per le disabilità
Rafforzamento dei fondi sulla disabilità e la non autosufficienza. Esclusione dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari dal calcolo Isee o altri indicatori reddituali. Superamento della frammentazione dell’intervento pubblico nazionale e locale con una governance coordinata. Aggiornamento delle agevolazioni per l’acquisto di beni e ausili per persone con disabilità.

“Reale specializzazione” degli insegnanti per il sostegno e percorsi di aggiornamento per i docenti curricolari. Ricognizione della legge 68/99 sul collocamento al lavoro delle categorie protette. Abbattimento delle barriere architettoniche.

16. Pensioni. Stop alla Legge Fornero
Si prevede “l’abolizione degli squilibri” introdotti dalla riforma Fornero con 5 miliardi per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle “categorie ad oggi escluse”. Inoltre viene prevista la possibilità di andare in pensione quando la somma dell’età e degli anni di contributi è pari a 100. In particolare per le donne si permette di andare in quiescenza le lavoratrici con 57-58 anni e 35 anni di contributi.

17. Politiche per la famiglia
Rifinanziamento per gli enti locali con priorità al welfare familiare. Tra le altre misure previste asili nido gratis per le famiglie italiane e straniere residenti in Italia da almeno 5 anni, “politiche per le donne, per gli anziani e la terza età, il sostegno alle periferie”.

Si prevede poi l’innalzamento dell’indennità di maternità, un premio economico a maternità conclusa per chi rientra al lavoro e sgravi contributivi per le imprese che mantengono al lavoro le madri dopo la nascita dei figli.

Introduzione di agevolazioni alle famiglie con rimborsi per asili nido e baby sitter, “fiscalità di vantaggio, tra cui Iva a zero per prodotti neonatali e per l’infanzia.

18. Reddito di cittadinanza
Saranno stanziani 17 miliardi annui. Il beneficiario dovrà aderire alle offerte di lavoro dei centri per l’impiego (massimo tre proposte in due anni) con decadenza del beneficio in caso di rifiuto. Si prevede, per applicare il reddito, un finanziamento di 2 miliardi per riorganizzazione e potenziamento dei centri per l’impiego. Sarà poi “avviato un dialogo” con le istituzioni dell’Ue per garantire l’utilizzo del 20 per cento del Fondo Sociale Europeo.

Qui dentro si prevede anche una pensione di cittadinanza per chi vive sotto la soglia minima di povertà.

19. Riforme istituzionali, autonomia, democrazia diretta
Riduzione dei parlamentari a 400 deputati e 200 senatori. Vincolo di mandato per trasformare il trasformismo. Potenziamento del referendum abrogativo, cancellando il quorum. Obbligatorietà di una pronuncia del Parlamento sui disegni di legge di iniziativa popolare “con puntuale calendarizzazione”. Misure per maggiore trasparenza dei finanziamenti e delle attività finanziarie delle fondazioni collegate ai partiti.

Altre questioni da affrontare: abolizione del Cnel, affermazione di prevalenza della Costituzione sul diritto comunitario. Priorità nell’agenda di governo per l’attribuzione a tutte le Regioni che lo richiedano di maggiore autonomia: “il riconoscimento delle ulteriori competenze dovrà essere accompagnato dal trasferimento delle risorse necessarie”. Utilizzo del modello dei “costi standard” per i servizi regionali e locali.

Semplificazione e diminuzione delle norme in vigore, anche con un “tagliando” “per valutare se gli effetti ottenuti nel lungo periodo siano quelli originariamente proposti”. Stesso discorso per rendere più semplificati e uniformi i procedimenti, razionalizzare le banche dati pubbliche, uniformare i criteri di nomina delle autorità amministrative indipendenti.

Si prevede l’introduzione della cittadinanza digitale dalla nascita, con l’accesso gratuito a Internet. Introduzione di un “efficace sistema di valutazione delle performances della pubblica amministrazione”.

20. Sanità 
Intervento incisivo sulla dirigenza sanitaria con selezione “secondo la competenza e il merito, non sulla base di logiche politiche o partitiche”. Garanzia di trasparenza e valutazione dell’operato dei direttori generali.

Finanziamento prevalente dal sistema fiscale e riduzione al minimo della “compartecipazione del singoli cittadini” (i ticket). Il recupero delle risorse avverrà con “una efficace lotta agli sprechi e alle inefficienze e grazie alla revisione della governance farmaceutica e sanitaria, all’attuazione della centralizzazione degli acquisti, all’informatizzazione e digitalizzazione del Sistema sanitario nazionale”, in particolare al Fascicolo Sanitario elettronico, alle ricette digitali, alla dematerializzazione dei referti e cartelle cliniche.

Si prevede di superare il modello “ospedalo-centrico” con lo sviluppo diffuso di servizi territoriali, “con standard organizzazioni e costi di accesso ai servizi omogenei e predefiniti”. Sugli ospedali viene definito “improcrastinabile” l’intervento sui tempi di attesa ai pronto soccorso e necessario “garantire che non vi sia alcuno squilibrio tra le prestazioni istituzionali e quelle erogate in regime di libera professione, soprattutto con riguardo ai tempi di attesa”. Viene definita “indispensabile” l’assunzione di medici, infermieri, personale sanitario.

Tra le altre cose viene previsto l’inserimento di una rappresentanza significativa dei pazienti ai vertici gestionali delle strutture assistenziali dedicate all’età avanzata.

21. Forze dell’ordine
Aumento dei fondi per il potenziamento degli organici, con previsione di aumento del personale, rinnovo dei contratti, riordino delle carriere. Gli investimenti sono necessari, si legge, in particolare su veicoli, armi non letali (come i taser), armi e giubbotti antiproiettile adeguati ai rischi delle minacce terroristiche. Dotazione di tutti gli agenti che lavorano in strada di una videocamera sulla divisa, nell’auto, nelle celle di sicurezza, sotto il controllo del Garante della privacy. Interventi per l’ammodernamento delle strutture, anche delle diverse specialità della polizia (postale, di frontiera, stradale, ferroviaria, nautica).

Polizia locale: è necessario un riordino di tutto il comparto con l’introduzione dell’accesso alle banche dati Sdi, migliore definizione dei compiti, obbligo di strumentazione minima, contratto collettivo.

Incentivazione del settore della cybersecurity. Sul bullismo viene prevista l’introduzione di “misure repressive per chi commette reato e premianti per chi denuncia”. Gioco d’azzardo: divieto assoluto di pubblicità, trasparenza per le società del settore, migliore regolamentazione per le autorizzazioni per le slot machines solo in luoghi definiti (non i bar), con limitazione di orari e luoghi (aumento di distanza da scuole e centri di aggregazione giovanile).

Occupazioni abusive. Velocizzare le procedure di sgombero: le sole condizioni di difficoltà economiche non possono mai giustificare l’occupazione abusiva. Gli occupanti abusivi stranieri irregolari vanno rimpatriati.

Sicurezza stradale. Tra le altre cose viene introdotto un sistema di premialità per chi non commette infrazioni (sconti sull’assicurazione o sul bollo auto).

Campi nomadi. Chiusura di tutti i campi irregolari, contrasto ai roghi tossici, obbligo di frequenza scolastica dei minori pena l’allontanamento della famiglia o perdita della potestà genitoriale.

22. Sport
Revisione delle competenze del Coni. Il governo deve assumere il ruolo di controllore delle modalità di assegnazione e spesa delle risorse del Comitato olimpico, “fatta salva l’autonomia e la discrezionalità delle scelte di natura tecnico-sportiva”. Introduzione di ulteriori agevolazioni fiscali e contributive per le piccole associazioni sportive dilettantistiche. Agevolazioni economiche per la stipula di assicurazioni che coprano tutte le fattispecie di responsabilità civile di dirigenti e presidenti delle associazioni. Potenziamento del fondo di garanzia a favore delle associazioni e delle società sportive per la ristrutturazione o realizzazione di impianti sportivi con la relativa gestione diretta.

23. Sviluppo, crescita e risparmio
Banca per gli investimenti. Previsione di una banca per investimenti e sviluppo di economia e imprese che deve usufruire di una diretta garanzia dello Stato. La supervisione viene affidata a un organismo di controllo pubblico in cui siano presenti i ministeri dell’Economia e dello Sviluppo. Le funzioni saranno: co-finanziamento con il sistema bancario per le Piccole e medie imprese, finanziamento di iniziative di interesse pubblico e strategico nazionale, credito alle aziende che operano in Paesi in via di sviluppo, gestione del fondo di garanzia delle Pmi come asset strategico.

Tutela del risparmio con responsabilizzazione del management e delle autorità di controllo (anche con l’inasprimento delle pene per i fallimenti dolosi) e risarcimento dei risparmiatori “espopriati” con l’uso “di risorse, come da legge vigente, provenienti da assicurazione e polizze dormienti”. Allargamento della platea dei risparmiatori anche ai piccoli azionisti “delle banche oggetto di risoluzione”. Necessità di ridiscutere i parametri dei protocolli di rating di Basilea. “Ridefinizione della missione” del Monte dei Paschi “in un’ottica di servizio”. Il percorso indicato è di “un sistema in cui la banca di credito al pubblico e la banca d’investimento siano nettamente separate”. Cancellazione “di qualunque norma” che consenta a banche e società finanziarie “di poter agire nei confronti dei cittadini debitori senza la preventiva autorizzazione dell’autorità giudiziaria”.

24. Tagli ai costi della politica, delle istituzioni, delle pensioni d’oro
Ricondurre il sistema previdenziale (vitalizi o pensioni) di parlamentari, consiglieri, componenti e dipendenti degli organi costituzionali al sistema vigente per tutti i cittadini, “anche per il passato. Taglio delle pensioni d’oro (superiori ai 5mila euro netti mensili) non giustificate dai contributi.

25. Trasporti, infrastrutture, telecomunicazioni
Mobilità sostenibile: riduzione dell’uso di auto con motori a diesel e benzina. Uso di “strumenti finanziari” per favorire l’acquisto di veicoli ibridi ed elettrici a fronte di rottamazione o vendita di un veicolo a motore. Incentivazione dello sviluppo di reti ciclabili urbane ed extraurbane e del bike-sharing con integrazione di differenti sistemi di mobilità su ferro o gomma.

Porti. Devono avere lo status di “porti gateway” (aree di sdoganamento merci) e non “transhipment” (di solo passaggio tra una nave e l’altra).

Ferrovie. Ammodernamento e potenziamento delle linee preesistenti, recupero di risorse “attraverso una politica tariffaria basata sull’analisi del rapporto costi-benefici”. Terzo Valico: l’opera va completata.

Alitalia. Va rilanciata nell’ambito di un piano nazionale dei trasporti “che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo”.

Rai. Linee-guida per maggiore trasparenza, eliminazione della lottizzazione politica, promozione della meritocrazia, valorizzazione delle risorse interne.

26. Turismo
“Un Paese come l’Italia non può non avere un ministero del Turismo”. Il percorso sarà in due fasi: “scorporazione delle competenze” fuori dal ministero della Cultura per ricollocarle sotto Palazzo Chigi sottoforma di dipartimento. Dopo, con “passaggi legislativi graduali e oculati rispetto alle competenze regionali” e una “riorganizzazione delle risorse finanziarie”, si potrà realizzare il ministro “con portafoglio”. Riorganizzazione dell’Enit, ente nazionale del turismo, anche dal punto di vista finanziario, economico, operativo.

“Interventi importanti” su fiscalità, abusivismo e maggiori “tutele in Europa” per le aziende. Introduzione della “web-tax turistica” contro la concorrenza sleale delle “online travel agency” (come Skyscanner). Abolizione della tassa di soggiorno.

Decontribuzione per minimo 2 anni alle imprese turistiche che assumono giovani lavoratori. Riordino della professione di guida turistica e trasformazione degli istituti alberghieri in “college specialistici”. Fattori di sviluppo previsti sono l’estensione del wi-fi sul territorio e “l’implementazione di pratiche e iniziative che consentano di governare i flussi del turismo”.

Revisione delle piattaforme digitali per domanda e offerta e realizzazione di una piattaforma nazionale unica, non solo per la promozione, ma anche per prenotazioni online.

27. Scuola
Viene definito “necessario” assicurare la revisione del sistema di reclutamento dei docenti. Introduzione di “nuovi strumenti che tengano conto del legame dei docenti con il loro territorio affrontando all’origine il problema dei trasferimenti (ormai a livelli record). Superamento della “chiamata diretta” dei docenti da parte dei dirigenti, prevista dalla cosiddetta Buona scuola. Formazione continua ai docenti. Viene considerato “dannoso” lo strumento dell’alternanza scuola-lavoro senza controllo sulla qualità delle attività né sull’attitudine con il ciclo di studi.

28. Unione Europea
Ridiscussione dei trattati Ue. Rafforzamento del Parlamento europeo. Incremento dei percorsi di coordinamento decisionale a livello europeo. Rivedere l’impianto di governance economica europea (politica monetaria, Patto di stabilità, fiscal compact). Correzione del funzionamento del mercato interno: riduzione e semplificazione delle regole, eliminazione dei fenomeni di dumping interno all’Ue, priorità “al principio di precauzione per tutelare la salute prima di ogni interesse economico”, abbandono di ogni decisione di politica commerciale lesiva delle piccole e medie imprese, lotta alla contraffazione, alla violazione dei marchi, al falso made in Italy.

Impegno per il superamento degli effetti “pregiudizievoli per gli interessi nazionali” della Direttiva Bolkestein. Opposizione in tutte le sedi a trattati come Ceta, Ttip, MesChina.

29. Università e ricerca
Aumento delle risorse destinate all’università e agli enti di ricerca e ridefinizione dei criteri di finanziamento. Sinergia con la Banca per gli investimenti per assicurare maggiori fondi per incrementare il livello di innovazione. Incentivazione dello strumento delle partnership pubblico-private.

Riforma del sistema dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica. Riforma del sistema di reclutamento della classe docente per renderlo meritocratico, trasparente e corrispondente alle esigenze delle università, garantendo un regolare turn-over e un sistema di verifica “vincolante”. Introduzione di nuove norme per garantire l’accesso agli studi del maggior numero di studenti. Revisione del sistema di accesso ai corsi “a numero programmato”. Ampliamento della “no tax area”. Incentivazione dell’offerta formativa online e telematica delle università statali.

Aumento delle risorse finanziarie per adeguare le condizioni lavorative di docenti e ricercatori e superare la precarietà. Semplificazione della legislazione universitaria. Correzione della governance del sistema universitario con riforma del ruolo dell’Anvur.

Creazione di un’Agenzia nazionale della ricerca.

L'articolo Contratto di governo, le 5 stelle del Movimento e la linea dura della Lega: ecco il programma del patto Di Maio-Salvini proviene da Il Fatto Quotidiano.



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