Bloccarla dopo il primo grado di giudizio. E varare la riforma con l’approvazione del ddl Anticorruzione. Il giorno della resa dei conti tra Lega e Movimento 5 stelle sulla prescrizione è arrivato. In giornata Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Giuseppe Conte si siederanno attorno a un tavolo per sciogliere il nodo che ha contrapposto i due partiti di governo negli ultimi giorni. I due leader si dicono ottimisti per il raggiugimento di un accordo. “Sono sicuro che sulla prescrizione raggiungeremo l’accordo migliore per gli italiani all’interno della legge anticorruzione. La riforma della prescrizione è nel contratto di governo”, dice Di Maio in diretta facebook. “La risolviamo velocemente questa diatriba, nessuno riuscirà a intristirmi in questa giornata”, ripete Salvini.
Per tutta la mattinata sono soprattutto i big pentastellati a commentare la vicenda. Per Di Maio: “La legge anticorruzione arriverà la settimana prossima alla Camera in Aula e quindi la settimana prossima potrebbe già finire il suo percorso alla Camera. In un Paese in cui quelli che si comportano onestamente si sentono dei fessi la meritocrazia non esiste più. Dobbiamo premiare chi si comporta onestamente e bastonare i furbetti. Una delle norme che amano di più i furbetti è la prescrizione: in questi anni ha assicurato l’impunità a chi faceva frodi fiscali, a chi era in affari di corruzione ma anche in questione efferate come il padre che stupra la figlia, o nelle stragi come quella di Viareggio. E poi la compravendita dei senatori, quella di Silvio Berlusconi, che è stato prescritto 8 volte. Stiamo parlando di questa gente qui, questi amano la prescrizione”.
Per il guardasigilli Alfonso Bonafede: “Il punto è che dopo il primo grado di giudizio lo Stato non può permettersi di dire che la giustizia scade. Abbiamo sempre detto che le persone che sbagliano pagano, affronteranno un processo che deve arrivare dall’inizio alla fine. Ci deve essere un principio fondamentale che quell’emendamento contiene: se ad esempio uno stupratore, inizia il processo, poi c’è il primo grado, non è immaginabile che magari arrivi una prescrizione al secondo grado o in Cassazione”. Il ministro della giustizia cita Piercamillo Davigo: “La prescrizione che esiste in quasi tutti paesi del mondo viene attuata, come in Italia, solo in Italia. Non è che si critica l’istituto della prescrizione però, così come viene applicata in Italia, esiste solo in Italia e in Grecia. Non è ammissibile. Gli altri paesi, quando gli raccontiamo come funziona la prescrizione da noi, scoppiano a ridere e questa cosa non è più accettabile. Sto cercando di portare avanti delle riforme della giustizia che permettano all’Italia di camminare a testa alta anche nelle sedi internazionali e ci stiamo riuscendo”.
Salvini, dal canto suo, oltre a predicare ottimismo sul raggiungimento di un accordo è tornato a parlare di “una riforma complessiva del processo penale”. “La prescrizione – dice il ministro dell’Interno – è un ingranaggio di una macchina che non funziona e sono sicuro che tempi certi e punizioni certe e assoluzioni certe (perché non vorrei avere un esercito di presunti colpevoli che rimangono per anni a pagarsi avvocati nelle aule dei tribunali) quindi tra persone di buon senso, la soluzione si trova”.
Chiedono una riforma complessiva del processo penale anche gli addetti ai lavori. “Il problema è di carattere generale e va affrontato in un’ottica di ripensamento del processo penale. Un problema che il Parlamento deve affrontare in modo organico”, dice il primo presidente della Cassazione, Giovanni Mammone, che difende la Suprema corte da lui guidata: “La prescrizione scatta soprattutto nel corso dei processi di merito: prescrizioni per ritardi in Cassazione non ce ne sono perché fissiamo i processi in tempi brevissimi”. “Concordo con chi ritiene che l’emendamento, che integra e rafforza l’intervento già fatto dal ministro Orlando, non è risolutivo“, dice il pg della Cassazione, Riccardo Fuzio. “La posizione espressa da singoli esponenti – aggiunge – della magistratura e dell’avvocatura va condivisa”, nel senso della necessità di “operare una riflessione totale sul processo penale: dall’avviso della notizia del reato, al pm sino alla fase di accesso in Cassazione”.
Chiede una riforma di tutto il processo penale anche Giuseppe Cascini, eletto da Area al Csm e presidente della Sesta Commissione di Palazzo dei marescialli, che sta elaborando un parere sul ddl Anticorruzione. “La magistratura – dice – ha sempre indicato la necessità di una riforma della prescrizione che ne eliminasse la impropria funzione di messa nel nulla dell’attività giudiziaria e di strumento che favorisce prassi dilatorie. E la riforma della prescrizione deve inserirsi in una compiuta riforma del sistema processuale che garantisca tempi ragionevoli di definizione dei procedimenti”. Lo stop della prescrizione dopo il primo grado – fa notare Cascini – “è il sistema vigente in tutto il mondo, ma da nessuna parte i processi durano tanto come in Italia”.
L'articolo Prescrizione, Di Maio: “Così com’è piace a Berlusconi e a impuniti”. Salvini: “Ma no processi eterni”. Oggi vertice M5s – Lega proviene da Il Fatto Quotidiano.
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