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lunedì 3 giugno 2019

Governo M5s-Lega, Conte: “Ho alcune cose importanti da dire agli italiani”. Centinaio: “O fa il miracolo o si va al voto”

Ha convocato una conferenza stampa perché ha “alcune cose importanti da dire a tutti voi“. E quel “tutti voi” sono gli italiani. Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, decide di rivolgersi al popolo per uscire dall’impasse di governo. E quelle cose importanti da dire sono rivolte ai cittadini, certo. Ma anche e soprattutto alla Lega e il Movimento 5 stelle.

A borse chiuse – conferenza stampa convocata alle 18 e 15 – il premier detterà le sue condizioni alle due forze di governo per continuare a guidare l’esecutivo reduce da un lunghissimo corpo a corpo in campagna elettorale, e mai pervenuto dopo le Europee. Luigi Di MaioSalvini, a parte l’evento dell’uno giugno al Quirinale, non parlano da quasi due mesi.  Conte intende riunirli a Palazzo Chigi entro la fine della settimana (“martedì parto per tre giorni per il Vietnam per il congresso euroasiatico, così i due alleati avranno il tempo di smaltire l’uno l’euforia e l’altro le tossine elettorali”), perché mettano sul tavolo le proprie intenzioni. L’alternativa è semplice: o il governo va avanti almeno fino alla legge di Bilancio, ma alle sue condizioni, o è meglio votare subito, secondo il calendario concordato con Sergio Mattarella (Camere sciolte a luglio, elezioni a settembre e Finanziaria affidata a chi le vince).

“Auspico che il presidente Conte faccia un miracolo. Continuo a essere dell’idea che la campagna elettorale è finita e i toni si devono abbassare. Il premier deve ricominciare a far parlare la politica, e soprattutto i due contraenti del contratto, di cose concrete”, dice il ministro Gian Marco Centinaio, aggiungendo che da parte della Lega “c’è la buona volontà, ma se non ci dovessero essere le condizioni, se non si riesce a mettersi d’accordo, non vedo alternativa a elezioni“. Secondo il ministro dell’Agricoltura se il governo non riparte la Lega è pronta al voto perchè “in Parlamento non ci sono numeri per governo con Berlusconi e Meloni, sennò l’avremmo già fatto”. In autunno, però, ci sarà una manovra complicata da gestire, ma in cui la Lega vuole inserire a tutti i costi la flat tax, anche a rischio di scontrarsi con l’Europa. “Ci sono altri Paesi che – risponde Centinaio – sono messi nelle nostre condizioni e hanno fatto saltare il deficit. Se lo fanno gli altri perché non possiamo farlo noi? Se lo fa la Francia, non vedo perché non lo possa fare l’Italia”.

L’esponente della Lega è poi tornato sull’intervento di Roberto Fico, che ieri aveva dedicato la festa della Repubblica “a tutti quelli che si trovano sul nostro territorio”, e quindi anche “ai migranti, ai rom, ai sinti, che sono qui ed hanno gli stessi diritti“. “La battuta del presidente della Camera durante quell’evento era inappropriata – dice Centinaio – Se diciamo che il 2 giugno è la festa degli italiani vuol dire che intendiamo tutti gli italiani a 360 gradi, quindi se uno va a precisare che l’italiano deve essere sinti o rom, lombardo o piemontese, cattolico o musulmano, vuol dire che vuoi creare polemica. L’ha fatto perché aveva bisogno di visibilità in un momento in cui tutti stavano intervistando altri e non lui”. La dichiarazione di Fico era stata un assist per Matteo Salvini, subito pronto ad attaccare l’alleato dei 5 stelle: “Qua c’è gente che rischia la vita per difendere l’Italia nel mondo e sentire il presidente della Camera che si tratta della festa dei migranti e dei rom a me fa girare le scatole“.

Anche per questo motivo lo stesso Luigi Di Maio si era smarcato dalle parole di Fico. “Io e Roberto su queste questioni siamo molto diversi e non è una novità. Io non avrei mai alimentato questa polemica di distrazione di massa sui migranti il 2 giugno. È una sua opinione, lui è il Presidente della Camera, io il capo politico del M5s”. Secondo il Corriere della Sera, ieri, il ministro dello Sviluppo Economico era “molto arrabbiato” per le frasi di Fico. “Inaccettabile strumentalizzare la festa del 2 Giugno in un momento così delicato. io non avrei mai detto quella frase”, si è sfogato il capo politico del M5s convinto che Fico abbia di proposito provocato Salvini “per sfasciare tutto”. Anche per questo motivo Di Maio ha telefonato a Fico, per un chiarimento.

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