CERCA LA TUA NEWS

lunedì 27 gennaio 2020

Elezioni Regionali, Orlando: “Si è modificato l’asse politico del governo”. E con Marcucci spinge su giustizia. Salvini: “Non li vedo bene”

I risultati elettorali in Emilia-Romagna e in Calabria non stoppano solo l’avanzata della Lega, ma aprono anche nuovi scenari per l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Rapporti di forza in evoluzione, con il Partito Democratico a rivendicare la vittoria di Stefano Bonaccini, il risultato della lista in entrambe le regioni e pronto a sottolineare lo scivolone del Movimento Cinque Stelle, alleato di governo incapace di superiore la soglia del 5%. Con Matteo Salvini che profetizza “non li vedo bene” e Conte che punge: “Il voto delle regionali è significativo. C’è chi ha tentato di renderlo un referendum sul governo. È rimasto deluso”.

Di fronte a questi dati è il vice-segretario Andrea Orlando a metterla giù senza giri di parole: “È giusto che oggi si usi questo risultato per modificare l’asse politico del governo su molte questioni. Ad esempio il M5S, dopo questa severa sconfitta, dovrebbe rinunciare a un armamentario che non paga elettoralmente e che rende difficile l’attività di governo”. Ad esempio, spiega, “sulla questione della giustizia dovrebbe esserci una disponibilità al confronto superiore a quella che c’è stata finora”. La giustizia, insomma, sembra essere l’argomento cerchiato in rosso dai dem. Lo sottolinea anche il presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci: “Il voto in Emilia-Romagna ci insegna che il buon governo alla fine prevale e che il leader della Lega può anche perdere male. Per questo oggi, con più forza, dobbiamo ogni ora del giorno, fare bene all’Italia. Un governo serio e coraggioso, com’è stata seria e coraggiosa la legge di Bilancio. Basta bandierine, amici 5 stelle”.

Ad iniziare proprio dalla giustizia: “La prima cosa in agenda è la disastrosa riforma Bonafede sulla prescrizione, non a caso, votata dalla Lega. Il premier Conte è chiamato subito ad una prova di responsabilità sulla giusta durata dei processi. Serve risolvere il problema, non inventarsi scorciatoie. Il Pd ha il proprio disegno di legge, va usato nel caso”, dice Marcucci aprendo anche alla “revisione integrale” dei decreti sicurezza che “deve essere il secondo tema”.

Ad agosto, ricorda Marcucci, “con Matteo Renzi, Dario Franceschini e Graziano Delrio, sono stato uno dei più convinti sostenitori di un governo che servisse anche a frenare l’arroganza di Salvini. Molti amici, molti tesserati del Pd, mi dicevano: ma chi te lo fa fare? Salvini crescerà, il Pd sarà ridotto ai minimi termini. Ed invece non sta andando così”, conclude. Una visione condivisa da Orlando: “Il governo è più forte e Salvini è più debole. In qualunque parte del mondo in cui si vede uno che fa un numero come quello dello scampanellamento si pensa che siamo a un centimetro dalla follia. Il fatto che la follia sia stata respinta credo aiuti anche quelli che vogliono venire a investire in Italia”.

Della tenuta del governo parla anche Matteo Salvini: “Decideranno in Consiglio dei ministri. Non la vedo facile né per il Pd né per i Cinque Stelle. Al governo c’è una forza in enorme difficoltà”, sottolinea. “È chiaro che c’è stato uno spostamento a sinistra, si prende atto, non vediamo l’ora di confrontarci con le nostre proposte per le famiglie e l’economia. Ci aspettano – assicura – settimane appassionanti”. Sia in Calabria che in Emilia la coalizione di centrodestra, conclude, “ha dato prova di assoluta compattezza, se si fosse votato a livello nazionale il centrodestra avrebbe stravinto. Ma quando si voterà a livello nazionale è nelle mani del buon Dio saperlo”.

L'articolo Elezioni Regionali, Orlando: “Si è modificato l’asse politico del governo”. E con Marcucci spinge su giustizia. Salvini: “Non li vedo bene” proviene da Il Fatto Quotidiano.



from Movimento 5 Stelle – Il Fatto Quotidiano https://ift.tt/2RRb8jM
via IFTTT