Nel giorno in cui il M5s – con alla testa Beppe Grillo nella sua veste di fondatore e garante – vedrà il premier incaricato Mario Draghi, il movimento discute al suo interno sulla possibilità di appoggiare o meno il governo nascente. Una discussione che matura su due linee: sui media e nel vertice convocato a Roma tra i big del partito. Luigi Di Maio è stato chiaro in un suo post su Facebook: “È il momento della compattezza” ha scritto, sottolineando che “la posta in gioco e altissima” e che il garante “sa sempre guardare lontano”. Posizione che completa le dichiarazioni rilasciate alla Stampa, in cui il ministro degli Esteri uscente ha definito Mario Draghi “credibile”, chiedendo al Movimento “di ascoltarlo”. Linea opposto a quella di Alessandro Di Battista, che ha ribadito il suo no all’ex numero uno della Bce chiamato dal presidente della Repubblica a formare un nuovo governo dopo le dimissioni di Giuseppe Conte, “privato” della fiducia da Italia Viva. Con un lungo post su Facebook l’esponente del Movimento, che non è né deputato né senatore, dice di non aver cambiato idea ed elenca tutte le sue perplessità sull’uomo definito nei giorni scorsi “l’apostolo delle élite” e su un governo sostenuto da quasi tutte le forze parlamentari, definito un possibile “assembramento pericoloso” anche per la presenza di Forza Italia: “Mai – ha scritto Di Battista – in un esecutivo sostenuto anche da Forza Italia”.
Di Maio: “Movimento 5 Stelle sarà responsabile” – “Draghi ha un profilo prestigioso. Adesso è arrivato il tempo del debito buono” dice Di Maio aprendo al governo e non chiudendo all’ingresso della Lega esprimendo stima per Giancarlo Giorgetti e anche con “alcuni esponenti di Forza Italia” ha rapporti “cordiali e costruttivi”. “Ho chiesto maturità e responsabilità istituzionale perché lo dobbiamo al capo dello Stato ma soprattutto al Paese, che sta vivendo uno dei momenti più drammatici della sua storia recente. C’è la pandemia, il Recovery in arrivo, la coesione europea da preservare, il comparto produttivo in attesa di risposte. In ballo c’è il futuro di tutti“. Poi ammette: “Il nostro sostegno a Conte è stato e continua ad essere forte. Sono stato io a indicarlo due volte presidente del Consiglio, tutto il M5s gli è vicino. È improprio mettere a confronto le due personalità, è un esercizio per dividere mentre qui bisogna lavorare per unire, è quello che ha detto anche Conte”. Quanto a Draghi, “ha indubbiamente un profilo prestigioso, tra l’altro ha una prospettiva economica diversa da quella di Monti. Abbiamo detto che lo ascolteremo, è giusto farlo. E lo faremo partendo dai temi”. Se sarà richiesto, come successo per il Conte I e il Conte II, si voterà su Rousseau. Quanto a un sì a un governo tecnico, “abbiamo ribadito più volte la necessità di un governo politico, le regole della democrazia sono chiare, le forze politiche in Parlamento sono espressione della volontà popolare”. Intanto, dice ancora, “aspetto l’esito delle consultazioni. Ma non possiamo nasconderci dietro ai pregiudizi o rinchiuderci nell’ipocrisia. Il M5s ha intrapreso un percorso di maturità, sta acquisendo a mio avviso una nuova credibilità e non deve aver paura dei cambiamenti. Siamo noi stessi l’essenza del cambiamento, abbiamo stravolto lo scacchiere politico degli ultimi dieci anni, ora abbiamo una grande responsabilità. Ascoltare per difendere ciò in cui si crede non significa vendersi o compromettersi, significa usare la testa e riflettere. E comunque saranno i parlamentari a decidere”.
Da oltre due settimane non si fa altro che parlare di crisi di governo. Mentre ci sono decreti bloccati, aiuti e ristori…
Pubblicato da Luigi Di Maio su Sabato 6 febbraio 2021
Di Battista: “Mai in un governo sostenuto da Forza Italia” – Chiusura totale da parte di Di Battista: “Se fossi in Parlamento non darei la fiducia al Presidente Draghi. Non la darei in virtù di scelte, propriamente politiche, che il Professor Draghi ha preso in passato da Direttore generale del Tesoro (privatizzazioni, svendita patrimonio industriale pubblico italiano, contratti derivati) e da Governatore di Banca d’Italia, quando diede l’OK all’acquisto di Antonveneta da parte di MPS ad un valore folle di mercato. Per occultare le perdite di quel disastro Monte dei Paschi truccò i bilanci e realizzò operazioni di derivati truffaldine per le quali l’allora Presidente Giuseppe Mussari è stato condannato a 7 anni e 6 mesi di carcere. Ricordo, così, en passant, che a prendere il posto di Mussari fu Alessandro Profumo, recentemente condannato a 6 anni di carcere per irregolarità nella contabilizzazione dei bilanci di MPS. Profumo fu nominato, da indagato, AD di Leonardo (ex-Finmenccanica) e sta ancora al suo posto. Gli auguro – scrive nel post Di Battista – di essere assolto in appello, nel frattempo, penso che non sia accettabile che una delle più importanti partecipate italiane sia guidata da chi ha appena ricevuto una condanna così pesante. Spero che Mario Draghi, qualora dovesse diventare Presidente del Consiglio, si adoperi per la sua rimozione. Staremo a vedere”.
Buongiorno, volevo dirvi che non ho cambiato idea. Se fossi in Parlamento non darei la fiducia al Presidente Draghi. Non…
Pubblicato da Alessandro Di Battista su Venerdì 5 febbraio 2021
Di Battista non critica soltanto il passato di banchiere del presidente incaricato, ma l’eventualità che il governo venga formato da forze eterogenee con posizioni distanti se non in conflitto. “Ma torniamo a Draghi. Io ho le mie opinioni su di lui. Ognuno ha le proprie. Tuttavia il punto non è neppure lui. Io non potrò mai avallare un’accozzaglia al governo che potrebbe andare da LEU alla Lega. Tutti dentro perché nessuno ha intenzione di fare opposizione. Oltretutto in democrazia l’opposizione serve, è necessaria. Invece nulla. Ci saranno ministri politici nel governo Draghi? Non ne ho idea. Fossi in lui non accetterei nessuno ma vedo che diversi partiti già avanzano richieste. Per quanto mi riguarda io non posso accettare “un assembramento parlamentare” così pericoloso. Non lo posso accettare perché la stragrande maggioranza delle forze politiche che si stanno inchinando al tredicesimo apostolo non rappresenta le mie idee”. Al momento l’unico partito che dirà no alla fiducia è Fratelli d’Italia, guidato da Giorgia Meloni.
Tra i partiti indigesti c’è proprio Forza Italia. “E aggiungo una cosa. Il 9 febbraio del 2018, insieme a migliaia di cittadini, lessi ad Arcore, a cento passi da Villa San Martino la sentenza di condanna definitiva di Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia. Quella sentenza dimostra il pagamento di ingenti somme di denaro da parte di Berlusconi a Cosa Nostra. Pochi mesi dopo, un’altra sentenza, quella sulla Trattativa Stato Mafia (I grado) ha confermato il fatto che B. continuò a pagare ingenti somme di denaro a Cosa Nostra palermitana anche dopo essere stato eletto Presidente del Consiglio. Di fatto rafforzò economicamente la mafia anche dopo la strage di Capaci, quella di via D’Amelio, quella di Via Palestro e quella dei Georgofili. La lettura di quella sentenza ad Arcore mi ha provocato qualche problemino come immaginerete. Minacce di querela, diffamazioni quotidiane sui giornali berlusconiani, qualche epiteto non proprio gentile da parte di chi non ce la fa ad accettare la verità. Nulla di grave ovviamente. Anzi, ciò che è avvenuto nella mia vita da quel giorno ad oggi mi ha rafforzato. Ha rafforzato la mia tenuta, direi morale. Ognuno è fatto come è fatto d’altro canto. In queste ore qualcuno mi ha scritto “sei troppo radicale. In politica occorre anche cambiare opinione e plasmarsi sulle situazioni cambiate”. Sarà anche vero. Ma io non ce la faccio. Io non sosterrò mai un governo sostenuto da Forza Italia. Buon fine settimana a tutti!”
L'articolo Consultazioni, Draghi vede il M5s e Di Maio: “È credibile, va ascoltato”. Di Battista insiste: “Mai in un governo sostenuto da Forza Italia” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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