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giovedì 16 giugno 2022

Di Maio attacca Conte (senza mai nominarlo): “M5s mai andato così male alle Comunali. Governo? Non possiamo starci e attaccarlo un giorno sì e uno no”

Ha incontrato i cronisti nei pressi della Camera e ha affondato il colpo come non capitava da mesi. Dopo il flop delle comunali è Luigi Di Maio a fare partire la resa dei conti interna al Movimento 5 stelle. Più o meno come aveva fatto a gennaio, dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale. Anche questa volta il ministro degli esteri non pronuncia mai un nome: quello di Giuseppe Conte. Lo evoca soltanto, attaccandolo frontalmente “È normale che l’elettorato sia disorientato ma alle elezioni amministrative non siamo andati mai così male” , dice il ministro degli Esteri, che durante le amministrative si è speso soprattutto in comuni della Campania, la sua regione. A Somma Vesuviana, per esempio, è salito sul palco insieme a Sandra Lonardo, la moglie di Mastella, con il quale i 5 stelle condividevano la corsa nel comune partenopeo.

“Superare autoreferenzialità” – Alleanza anomala che però è stata premiata con la vittoria anche se i 5 stelle non sono andati oltre al 5%: un risultato buono se paragonato a quanto preso altrove. E Di Maio affonda il colpo su Conte: “Non si può dare sempre la colpa agli altri, non si può risalire all’elezione del presidente della Repubblica per dire che le elezioni amministrative sono andate così male. Credo che bisogna anche un pò assumersi delle responsabilità rispetto ad un’autorefenzialità che andrebbe un pò superata”, ripete, riferendosi chiaramente alle manovre di gennaio, quelle finite con la rielezione di Mattarella. E dopo le quali aveva già attaccato Conte per aver bruciato il nome di Elisabetta Belloni.

“Nostro elettorale disorientato” – Sei mesi dopo Di Maio è ancora più duro: “Credo che il M5s debba fare un grande sforzo nella direzione della democrazia interna: nel nuovo corso servirebbe più inclusività, anche a soggetti esterni”, dice l’ex capo politico, aggiungendo rivolto ai cronisti: “lo dico a voi perché non esiste un altro posto dove poterlo dire”. Poi, dopo aver messo sotto processo l’ex premier, mette le mani avanti e nega: “Voglio essere chiaro: non c’è nessun processo interno o altro, ma il nostro elettorato è disorientato e non è ben consapevole di quale sia la visione”. Secondo Di Maio bisogna “anche includere persone esterne al Movimento e portarle in questa grande esperienza”, perché “abbiamo di fronte un paese, l’Italia, che ha bisogno di massima compattezza per vincere le sfide di un momento storico così difficile. E noi siamo una forza politica che ambisce a guardare al 2050 ma in realtà sta guardando a prima del 2018, che era un altro mondo”.

“Italia non è Paese neutrale” – Oltre alla linea seguita da Conte nell’organizzare il Movimento per le amministrative, a sentire Di Maio, il problema è pure la linea dell’ex premier nel sostegno dei 5 Stelle a Mario Draghi. “Non possiamo stare nel Governo e poi, un giorno sì e un giorno no, attaccare il governo”. Infine, sulle alleanze internazionali, sottolinea: “Credo che il nostro elettorato sia molto disorientato, anche per un’ambiguità rispetto alle alleanze internazionali storiche. Ambiguità che non condivido”. A non piacere a Di Maio, evidentemente, è la linea Conte sulle armi da inviare a Kiev: “Stiamo gestendo una guerra in Ucraina provocata dalla Russia che richiede il massimo sforzo diplomatico. Io non credo che sia opportuno assumere decisioni che di fatto disallineano l’Italia dall’alleanza Nato e dell’alleanza europea”. Quindi si sfila dalla condotta del capo politico sulla guerra: “Non credo sia opportuno mettere nella risoluzione che impegna il presidente del Consiglio ad andare in Consiglio Ue della frasi o dei contenuti che ci disallineano di fatto dalle nostre alleanze storiche perchè l’Italia non è un paese neutrale, è un Paese che è dentro alleanze storiche da tanto tempo grazie ai nostri padri fondatori”.

Le reazioni – Le parole di Di Maio hanno provocato reazioni negli altri partiti. Alcune anche ironiche come quella di Sestino Giacomoni, deputato di Forza Italia: “A questo punto mi aspetto che anche Luigi Di Maio entri in Forza Italia“. È divertito anche Andrea Marcucci del Pd: “Con il M5S, di cui parla il ministro Di Maio, europeista, atlantista, e solidamente ancorato al governo Draghi. farei subito un’alleanza. Fuor di battuta, apprezzo molto l’intervento dell’esponente 5 stelle”. “Le parole di Di Maio dimostrano che il cosiddetto campo largo di cui parla il Pd sta andando in frantumi. Tutto ciò rafforza la posizione del centrodestra che si candida a guidare il Paese dopo le elezioni, con Forza Italia sempre più punto di riferimento dei moderati e delle liste civiche come dimostra il caso di Verona”, dice Antonio Tajani.

L'articolo Di Maio attacca Conte (senza mai nominarlo): “M5s mai andato così male alle Comunali. Governo? Non possiamo starci e attaccarlo un giorno sì e uno no” proviene da Il Fatto Quotidiano.



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