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giovedì 29 maggio 2025

“Decreto paura”, M5s solleva cartelli contro la maggioranza e il dl Sicurezza: scoppia la bagarre – Video

Bagarre nell’Aula della Camera prima del via libera al decreto Sicurezza. Dai banchi delle opposizioni, in particolare da quelli del M5s, sono stati sollevati cartelli sui quali si legge: “Né liberi né sicuri”, “Non si arresta la protesta”, “La democrazia non si piega”, “Decreto paura”. Poco prima aveva finito di parlare Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia, che aveva attaccato il centrosinistra, accusandolo di seguire “gli ermellinati, a cui noi preferiamo il nostro vicino di casa delle periferie, che voi avete abbandonato”.

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mercoledì 28 maggio 2025

Gaza, Ricciardi (M5s) contro Tajani in Aula: “Voi complici di genocidio”. E il ministro ride – Video

“Oggi non urliamo, né gridiamo, sussurriamo due parole che fate passare come sovversive, ma che in realtà sono due parole da cui tutti coloro che credono in un mondo più giusto devono partire: Palestina libera“. Queste le parole di Riccardo Ricciardi in Aula, nel corso dell’informativa su Gaza del ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Camera. “Volete dimenticare che gli abitanti di Gaza, prima di quel criminale attentato del 7 ottobre, dovevano chiedere il permesso a Israele per entrare e uscire dalla striscia? Volete dimenticare le violenze e i soprusi dell’esercito israeliano in Cisgiordania, che scorta i coloni armati per togliere la terra ai palestinesi? Volete dimenticare che Netanyahu, via Qatar, nel 2019 dichiarava ufficialmente che c’è bisogno di finanziare Hamas per gli interessi stessi di Israele? I livelli di squallore politico, morale e intellettuale che voi, ministro Tajani, la premier Giorgia Meloni, la classe dirigente europea, l’occidente, avete raggiunto in questi anni vi condanneranno come coloro i quali sono complici di uno sterminio di massa, un genocidio, un crimine disumano”, ha attaccato Ricciardi, mentre Tajani sorrideva sarcastico tra i banchi del governo.
“Per convocare l’ambasciatore israeliano avete aspettato che l’esercito israeliano sparasse in aria all’arrivo di venti diplomatici europei. Avete fatto bene. Ma per 60mila morti non valeva la pena farlo? Quello che dovete fare politicamente ve lo abbiamo detto decine di volte: riconoscere lo stato di Palestina, richiamare il nostro ambasciatore in Israele, riconoscere ufficialmente la sentenza della corte penale internazionale sui crimini di Netanyahu, non vendere più armi a un governo genocida, sanzionare Israele e l’8 giugno non dovreste rinnovare l’accordo militare con Israele”

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“Se non volete ascoltare, andatevene a casa”: il deputato del M5s sbotta e scoppia la bagarre in Aula – Video

“Se non volete ascoltare, se non volete lavorare, andatevene a casa“. Bagarre alla Camera poco prima del voto di fiducia sul decreto Sicurezza quando ha preso la parola il deputato del Movimento 5 stelle, Davide Aiello, che ha contestato, argomentando, la norma voluta dal governo di Giorgia Meloni. Verso la fine dell’intervento, quando Aiello si è accorto del disinteresse dei colleghi della maggioranza, ha perso la pazienza. Da lì è nato il caos, coi deputati del centrodestra che hanno fatto il gesto ad Aiello di avvicinarsi. Il presidente di turno, Sergio Costa, ha riportato la calma dopo qualche minuto.

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martedì 27 maggio 2025

Scudo criminale ai servizi, l’odg M5s al decreto Sicurezza: “Il Copasir controlli i nuovi poteri degli agenti infiltrati”

Un ordine del giorno per chiedere un controllo del Copasir, il Comitato parlamentare di vigilanza sui servizi segreti, sul maxi-scudo penale all’intelligence introdotto dal decreto Sicurezza. A presentarlo è il deputato M5s Marco Pellegrini, in vista del voto di fiducia sul provvedimento in programma martedì alla Camera. La norma contestata è ancora una volta il famigerato articolo 31, “Disposizioni per il potenziamento dell’attività di informazione per la sicurezza”: dal testo della disposizione, su input del Quirinale, è saltato l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di fornire informazioni riservate ai servizi, ma è rimasto il potenziamento delle attività sotto copertura, che consentirà agli agenti infiltrati non più solo di partecipare ad associazioni terroristico-eversive, ma persino di dirigere e organizzarle senza risponderne penalmente. Un salvacondotto che i familiari delle vittime delle stragi hanno definito una “licenza criminale, ricordando il ruolo ricoperto da frange dei servizi nelle pagine più oscure della nostra storia nazionale.

Durante la discussione in commissione del “vecchio” ddl Sicurezza – prima della trasformazione in decreto decisa dal governo – il sottosegretario con delega all’intelligence Alfredo Mantovano aveva giustificato l’intervento con la necessità di potenziare il lavoro degli 007 sottocopertura: “Alcune informazioni di rilevanza operativa e destinate a una ristretta cerchia di persone sono acquisibili solo da chi, in qualità di partecipe al sodalizio, riesce a guadagnare la fiducia dei sodali e dei promotori, progredendo nel ruolo sino a rivestire incarichi di tipo direttivo e organizzativo”. Roberto Scarpinato, senatore 5 stelle ed ex magistrato, aveva però segnalato che in questo modo gli infiltrati potranno “agenti provocatori“, cioè istigatori a delinquere. E aveva denunciato l’assenza di qualsiasi vigilanza parlamentare sui nuovi poteri: “Non è possibile potenziare i poteri dei servizi senza prevedere un adeguato controllo democratico del Copasir, che rappresenta il Parlamento. L’abbiamo chiesto, ci dicono di no e non riescono a spiegarci perché non vogliono questo controllo” (video).

Ora l’odg del Movimento 5 stelle punta proprio a impegnare il governo “ad adottare ogni iniziativa utile affinché sia previsto il coinvolgimento del Copasir” nell’attuazione della nuova norma. Nelle premesse dell’atto si legge che l’estensione dello scudo “desta preoccupazione, anche a fronte dei recenti atti e fatti che hanno coinvolto o lambito l’attività dei servizi di intelligence (il riferimento è probabilmente al caso Paragon, ndr). Nel suo complesso, l’articolo 31 realizza un rafforzamento dei poteri dei servizi di informazione per la sicurezza e della loro possibilità di incidere, senza prevedere il coinvolgimento parlamentare” e nello specifico “una maggiore funzione di controllo e vigilanza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che, anzi, ne risulta escluso“: Pellegrini sottolinea invece come “il rafforzamento dei poteri, delle attività e dell’incisività dei nostri organismi di sicurezza e di informazione”, non possa” escludere il coinvolgimento del Copasir”, ma debba piuttosto “rafforzare l’esercizio delle sue funzioni”.

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lunedì 26 maggio 2025

Il 7 giugno data probabile per la mobilitazione per Gaza di Pd, Movimento 5 Stelle e Avs

Continuano le interlocuzioni tra i leader delle opposizioni, in particolare tra Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, per trovare una data per la mobilitazione di piazza per Gaza. Il giorno su cui si potrebbe convergere dovrebbe essere sabato 7 giugno, quindi subito prima dei referendum sulla cittadinanza e sul lavoro che si svolgono l’ 8 e il 9 giugno e a cui la mobilitazione potrebbe fare anche da volano per il raggiungimento del quorum.

I ragionamenti che si sono fatti nei vari colloqui, uno nel mattino, uno nel pomeriggio, hanno infatti esclusole date del 21 giugno, per non contrapporsi alla manifestazione nazionale “per fermare Israele”, lanciata da Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia, e che risponde all’appello della campagna “Stop ReArm Europe”. Per la vicinanza all’evento, anche il sabato precedente, quello del 14, è stato ritenuto inappropriato.

Per quanto riguarda le due date, inoltre, riferiscono fonti del Movimento 5 stelle, sono state scartate perché “c’è l’urgenza di muoversi il prima possibile per tentare di fermare Benjamin Netanyahu e richiamare l’attenzione su quello che sta facendo nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania”.

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sabato 17 maggio 2025

Caccia, M5s e Avs contro la riforma del governo: “Strage di animali e fucili nelle spiagge, la legge va fermata”

Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi-Sinistra contro il governo sulla caccia. Dopo la notizia data in esclusiva da ilFattoQuotidiano.it in merito alla riforma della legge 157/92 da parte dell’esecutivo, parte delle opposizioni (ma non il Pd, una parte del quale è più vicino alle istanze del mondo venatorio) ha fortemente criticato Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida, intenzionati a liberalizzare la caccia, stravolgendo la legge che tutela la fauna selvatica. “Con le nuove modifiche si sta davvero superando ogni limite” dice Alessandro Caramiello, deputato del M5s. “È in corso una vera e propria guerra interna tra Lega e Fratelli d’Italia su chi debba intestarsi questo pericoloso intervento normativo. Dopo l’emendamento Foti inserito nella prima legge di Bilancio, che ha introdotto la possibilità di sparare nei parchi pubblici, siamo arrivati a ciò che abbiamo giustamente definito la legge Far West, con gravi rischi per la sicurezza di mamme e bambini, e ignorando i principi costituzionali e le direttive europeo”. Come sottolineato anche dalle associazioni ambientaliste e animaliste, Caramiello sottolinea che “le modifiche espongono l’Italia a nuove procedure d’infrazione da parte dell’Unione europea. Questo significherebbe nuove sanzioni e più tasse per i cittadini, per colpa di un governo che piega l’interesse collettivo alla ricerca di consensi elettorali. Si calpestano la tutela dell’ambiente e degli animali, sancita dall’articolo 9 della Costituzione, solo per ottenere il favore delle doppiette. Una scelta vergognosa che denunceremo in tutte le sedi istituzionali e non solo”.

Tra le file di Avs si sono esposti Luana Zanella, capogruppo alla Camera, e il portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli. Per quest’ultimo “il governo punta allo sterminio della fauna selvatica. La destra è il simbolo di una feroce ipocrisia, applaude alla difesa dei diritti degli animali perché fa entrare simbolicamente gli animali in Parlamento, ma nella realtà approva leggi che li condannano allo sterminio. Il testo che stanno per approvare prevede la caccia anche nelle aree demaniali, comprese le spiagge, la riduzione delle aree protette, spalancando la porta alla speculazione”. Zanella, per di più, ha avanzato proprio in questi giorni una proposta di legge “che chiede l’abolizione dell’articolo 842 del Codice penale, una vecchia battaglia che raccolse consenso anche nel mondo liberale della destra. L’articolo in questione impedisce al proprietario di un fondo di non far entrare cacciatori in cerca della loro preda: la proprietà privata in questo paese è sacra per tutto ma non per la caccia”. Ora invece “il ministro dell’Agricoltura, come apprendiamo dal Fatto on line, intende addirittura far sparare nelle spiagge, dare alle Regioni la facoltà di ridurre le aree protette a favore di quelle in cui sarà possibile cacciare, riaprire i roccoli e liberalizzare i richiami vivi, favorendo il bracconaggio e il traffico illecito di avifauna, aprire alla caccia senza regole nelle aziende faunistico-venatorie con il riconoscimento della licenza ai cittadini di Paesi esteri. Lollobrigida è un pericolo pubblico e va fermato, questa è una battaglia che riguarda il fronte ecologista ma non solo, è una battaglia di democrazia”.

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giovedì 15 maggio 2025

Magi: “Condivido la battuta di Meloni su Giuseppi”. La replica di Licheri: “Il lenzuolo da fantasma gli copre gli occhi”. Su La7

Replica a distanza del senatore del M5s Ettore Licheri al deputato di +Europa Riccardo Magi nel corso della trasmissione L’aria che tira (La7). Magi, ospite in collegamento di David Parenzo, nello spiegare il suo ingresso in Aula durante il Premier time, travestito da fantasma con un lenzuolo bianco, premette: “Ho apprezzato molto e condivido la sua battuta sui Giuseppi che sono tanti, perché c’è il Giuseppi che era per l’aumento delle spese militari e c’è il Giuseppi antimilitarista di ora. Ma ci sono anche diverse Meloni: c’è la Meloni del 2016 e del 2022, che accusava i governi di silenziare i referendum. Ora lei è al governo e sta facendo la stessa identica cosa”.

Non ci sta Licheri che risponde al segretario di +Europa a collegamento terminato: “Probabilmente il suo lenzuolo da fantasma gli si è girato e non ce l’ha più dalla parte degli occhi. Quando Giuseppe Conte è stato presidente del Consiglio del Conte Uno, ha osservato l’accordo atlantico che aveva firmato Renzi e ha portato il Pil all’1,41%, rispetto al 2, che era un dato tendenziale. Mi fa specie che lo debba raccontare a lei che era testimone di quei fatti. Quindi, Conte ha messo 3 miliardi in 3 anni“.

E sottolinea: “Qui oggi Giorgia Meloni vuole mettere 10 miliardi entro i prossimi mesi, in un paese che lei può anche raccontare come il paese delle meraviglie, ma è un paese che ha il crollo dei consumi alimentari, perché gli italiani sono costretti a risparmiare anche sulla spesa. Magi, io non so se riesce a cogliere questa differenza: 3 miliardi in tre anni e 10 miliardi nei prossimi sei mesi. Ieri il cancelliere tedesco Merz, intervenendo al Bundestag, ha detto che la Germania investirà 600 miliardi per diventare la prima potenza militare europea“.

Il parlamentare pentastellato conclude: “Forse non è questa la strada che dobbiamo invocare. Le capacità difensive europee passano da un esercito comune che abbia una cooperazione, un coordinamento, una programmazione, una cabina di regia perché se solo mettessimo insieme tutti i 27 eserciti saremmo già l’esercito più potente al mondo – chiosa – Ma lo dobbiamo fare dentro una casa comune, non dicendo semplicemente ai 27: ‘Armatevi come vi pare purché vi armiate’. È la distruzione del sogno dell’Unione europea“.

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M5s contro il governo: “Sbarchi aumentati di sette volte rispetto al Conte II. Dov’è finito il vostro blocco navale?”

Tensione alla Camera durante la discussione del decreto Albania e l’esame degli ordini del giorno, col governo che ha incassato ieri la fiducia sul provvedimento e col voto finale di Montecitorio previsto in mattinata (il testo passerà per la seconda lettura al Senato). Tanti gli interventi dei deputati del M5s. Leonardo Donno ha attaccato il governo guidato da Giorgia Meloni, rilevando la presunta politica fallimentare dell’esecutivo: “Dov’è finito il vostro blocco navale con cui vi riempivate la bocca in campagna elettorale? Siete ridicoli”. Enrico Cappelletti, dati alla mano, ha mostrato come la situazione sia ben più fuori controllo rispetto al passato: “Rispetto ai primi due anni del governo Conte” ha detto, “gli sbarchi sono aumentati di sette volte. Eppure in quegli anni erano su tutte le prime pagine dei giornali, oggi invece gli italiani sono tenuti all’oscuro di tutto”.

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mercoledì 14 maggio 2025

Stragi, M5s all’attacco: “Depistaggio istituzionale in Antimafia, ecco su cosa mentono Mori e De Donno”

Un “depistaggio istituzionale“, compiuto grazie al “sequestro politico” della commissione Antimafia “con il quale la maggioranza nega all’Italia la verità sulle stragi e mette il bavaglio alle opposizioni“. È un attacco durissimo quello lanciato dal Movimento 5 stelle nei confronti dell’organo parlamentare di Palazzo San Macuto. “La commissione antimafia, a partire dal presidente Chiara Colosimo, non vuole svolgere la sua funzione pubblica”, ha detto Giuseppe Conte, durante una conferenza stampa convocata nella sede del M5s in via Campo di Marzio a Roma. L’ex premier ha incontrato i giornalisti insieme ai due ex magistrati eletti dal M5S: Federico Cafiero De Raho e Roberto Scarpinato, principale autore della contro-relazione depositata dai 5 stelle agli atti dell’Antimafia.

L’appello a Mattarella e la replica di Colosimo – Novanta pagine di dossier per smentire punto su punto molti degli argomenti ricostruiti a San Macuto da Mario Mori e Giuseppe De Donno, nell’ambito dell’indagine di via d’Amelio. Un’audizione definita il frutto “della volontà di vendetta” dei due ex ufficiali del Ros dei carabinieri “nei confronti dei magistrati che li hanno processati”. “Possiamo parlare di depistaggio istituzionale“, perché “si sta indagando su una sola strage” di mafia, “e invece sono molte di più. Si sta addirittura imboccando verso una relazione finale focalizzata su una sola pista che stravolge la verità dei fatti”, ha detto Conte, citando più volte il rapporto e lanciando un “allarme istituzionale” direttamente al presidente della Repubblica: “Questa – ha detto l’ex premier – è una situazione da segnalare ai presidenti di Camera e Senato” e “senza volerlo tirare per la giacchetta, chiediamo anche a Mattarella di prestare attenzione“. Alla conferenza dei 5 stelle, Colosimo risponde con una breve dichiarazione in cui attacca Scarpinato: “Non intendo replicare ad accuse false dall’inizio alla fine per dare ulteriore visibilità a chi nei suoi anni da magistrato ha indagato su questi argomenti formulando tesi accusatorie risultate poi infondate e ora vorrebbe dettare legge al di fuori dei regolamenti parlamentari”. Ma andiamo con ordine.

De Raho: “Da Colosimo atteggiamento arrogante” – Dopo l’audizione di Mori e De Donno, i 5 stelle hanno deciso di depositare una contro-relazione per confutare la ricostruzione dei due carabinieri sui moventi dietro alla strage di via d’Amelio. “Essere una commissione di inchiesta significa svolgere indagini e analisi con gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria. Per raggiungere l’obiettivo c’è bisogno di imparzialità e di un metodo democratico in un confronto dialettico paritetico tra maggioranza e opposizione. Al momento il metodo in Commissione Antimafia è autoritario e quale vengono censurate le domande, come ieri ha fatto la presidente Chiara Colosimo. Un atteggiamento arrogante e prepotente, cui si aggiunge il fatto che l’interesse della commissione si è indirizzato sulla sola strage di Via d’Amelio in una ricostruzione basata esclusivamente sul movente mafia-appalti. Questo significa fare un cattivo servizio ai cittadini”, ha detto De Raho, che dell’Antimafia è vicepresidente di minoranza. Il riferimento è al comportamento di Colosimo, che ieri ha praticamente redarguito i dem Peppe Provenzano e Walter Verini, rei di aver chiesto a Mori un’opinione sulle stragi del 1993 e le evidenti connessioni con via d’Amelio. Una domanda che mette in crisi tutta la ricostruzione della commissione, basata sulla pista sostenuta dai carabinieri: a sentire Mori e De Donno, infatti, fu per bloccare le indagini su mafia e appalti che Cosa Nostra uccise Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ma la memoria depositata dai due ex Ros, unite alle loro dichiarazioni a San Macuto, per i 5 stelle ha “posto in evidenza una serie di falsificazioni e di distorsioni della realtà che lasciano sgomenti per la loro gravità e per il loro numero”, si legge nella relazione. “Si tratta – come appare evidente – di una totale riscrittura non solo della storia processuale delle stragi, ma anche della storia del paese”, prosegue sempre i dossier, redatto soprattutto grazie al lavoro di Scarpinato, già procuratore aggiunto di Palermo e Caltanissetta, che da magistrato ha lungamente indagato sulle stragi.

Scarpinato: “Le stragi sono ancora tra noi” – “Mori e De Donno hanno compiuto una totale riscrittura non solo della storia processuale delle stragi, ma anche della storia del paese tentando di carpire la buona fede di chi non conosce le complesse vicende in questione. Questa circostanza è particolarmente grave perché così facendo i due aumentano, anziché diminuire, la coltre di fumo che ancora oggi aleggia sulla strage di via D’Amelio e sulle altre stragi del 1992-93″, ha spiegato il senatore dei 5 stelle. “Ho detto in passato e lo ripeto oggi che le stragi sono ancora tra noi. E’ una storia che ha una grande attualità politica. Non furono solo di mafia e ci sono indicatori inequivocabili”, ad esempio “i depistaggi che hanno contrassegnato tutte le indagini fino agli anni 2000″ che “non furono messi in atto per coprire i mafiosi ma mandanti e complici”, aggiunge Scarpinato. L’ex procuratore generale di Palermo ha poi passato in rassegna tutta una serie di interrogativi rimasti insoluti sulle stragi di Capaci, di via d’Amelio, di Firenze, Roma e Milano. A partire da quelli contenuti nelle motivazioni del processo Borsellino Quater: “L’agenda rossa la presero o i servizi segreti o i carabinieri”. Secondo Scarpinato per capire “l’operazione politica di questa maggioranza di destra, bisogna capire che ci siamo dimenticati di tutte queste cose. Quale è dunque la missione di questa maggioranza? Far sparite tutti questi temi importanti dal dibattito, spostando tutta l’attenzione sul versante mafia-appalti, un’arma di distrazione di massa”. Per il senatore “c’è una contro-narrazione, basata su falsità documentali, per portare sul banco imputati la magistratura”, per “gettare fango sui magistrati“. Per Scarpinato nel nostro Paese è avvenuta una sorta di operazione di riciclaggio politico e in questo modo “il programma della P2 è in corso di avanzata realizzazione”.

Conte: “Fdi non fa passi avanti sulla strategia della tensione” – Conte è d’accordo e sottolinea “tutti i segni della strategia della tensione, della matrice neofascista di queste stragi”, che vengono ignorati da Giorgia Meloni, nonostante alcuni passi avanti fatti sull’antifascismo. “Abbiamo un partito che con grande difficoltà sta facendo dei passetti avanti. Io riconosco che Meloni l’ultimo 25 aprile ha compiuto un passetto avanti. Prima venivano denunciate le leggi razziali del 1938, da ultimo si è iniziato a prendere distanza da quello che è il fascismo sul piano politico. Però attenzione: tutti i segni della strategia della tensione, quindi della matrice neofascista di questre stragi, non rimettono a un passato lontano, ma a personaggi che ancora oggi sono viventi, sono amici, come quelli con cui la presidente Colosimo si è fatta una foto. Non una foto qualsiasi: è l’atteggiamento affettuoso che la dice lunga sull’intreccio che Fdi ancora oggi trova inestricabile. Questo è il mandato politico, la necessità di coltivare una sola pista, una sola strage, per deviare l’attenzione da tutto il resto”, ha detto l’ex premier, riferendosi allo scatto con la presidente dell’Antimafia e Luigi Ciavardini, uno degli autori della strage di Bologna. “Poi – ha aggiunto Conte – c’è il tema della magistratura, un potere autonomo scomodo che sta dando fastidio a questa classe politica che vuol restare al comando”, la “funzione intimidatoria è abbastanza evidente. Sono due linee rosse ma non passeranno”. Il leader del M5s ha spiegato che “tutti gli interventi fatti oggi dovevano essere fatti in commissione, dove ci sono rappresentati dei cittadini di tutte le forze politiche, ma il partito di maggioranza ha acquisito il monopolio di quella commissione e ci sta portando verso una loro verità. Questo bullismo sta sfregiando i familiari delle vittime che non a caso lo scorso ottobre erano con noi”. Poi ha ripetuto ancora una volta: “La memoria depositata da De Donno e Mori contiene una serie di falsità e omissioni. Creare confusione contribuisce a gettare ombra sulla verità. Da parte della maggioranza possiamo parlare di depistaggio istituzionale, e non ce lo meritiamo”.

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Strage di via D’Amelio, il dossier M5s sulle dichiarazioni di Mori e De Donno: la diretta con Conte e Scarpinato

In diretta la conferenza stampa organizzata dai parlamentari del Movimento 5 stelle sulle dichiarazioni in audizione dei due carabinieri in congedo Mario Mori e di Giuseppe De Donno in merito all’inchiesta sulla strage di via D’Amelio. Intervengono il presidente del M5s, Giuseppe Conte, il senatore Roberto Scarpinato e il deputato Cafiero De Raho.

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martedì 13 maggio 2025

Referendum, il deputato del M5s furioso con La Russa: “Non vota? Certo, basta guardare che lavoro fanno i suoi figli…”

Intervento duro quello del deputato del Movimento 5 stelle, Enrico Cappelletti, che in Aula ha alzato la voce contro il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che nei giorni scorsi ha annunciato di fare campagna per l’astensionismo. “Ci sono genitori che hanno il timore che i propri figli andranno incontro a un lavoro precario o poco sicuro. Ma non tutti i padri hanno queste preoccupazioni, come il presidente del Senato”. Dopodiché Cappelletti ha citato i ruoli che ricoprono i figli di La Russa. E ha concluso: “Quando un potente invita a restare a casa per il referendum, è il momento in cui bisogna alzarsi e andare a votare”.

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“I veri animalisti sono i cacciatori”, il discorso surreale del consigliere di FdI: il M5s lo smentisce – Video

Tensione al Pirellone dopo la figuraccia rimediata dalla Regione Lombardia. La scorsa settimana il Tar ha imposto il divieto – come stabilito dalla legge, peraltro – di caccia su 475 valichi montani. Così il centrodestra, con Fratelli d’Italia e Lega in testa, ha presentato una mozione che chiede alla Giunta di impegnarsi a ricorrere al Consiglio di Stato, a sospendere gli effetti della sentenza dei giudici amministrativi e a interloquire col governo per modificare la legge 157/92 (e, dunque, verosimilmente, cancellare il divieto di caccia che riguarda proprio i valichi montani). La mozione è stata presentata in Aula dal capogruppo di FdI, Giacomo Zamperini, che nel lungo intervento in difesa dei cacciatori e di attacco sia ai giudici sia a Ispra, è riuscito a dire che “i veri animalisti sono i cacciatori”. Puntale la risposta di Paola Pollini del Movimento 5 stelle, che leggi italiane e direttive europee alla mano, ha smentito punto per punto le argomentazioni del centrodestra.

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martedì 6 maggio 2025

Gaza, la rabbia di Patuanelli al Senato: “Aiuti umanitari bloccati, il silenzio del governo è agghiacciante”

“Ci sono 52.600 morti nella Striscia di Gaza (61.700 contando i dispersi sotto le macerie) di cui 15mila sono bambini. Altri 20mila sono rimasti orfani. Altri mille palestinesi – inclusi 200 bambini – sono stati uccisi in Cisgiordania. Un milione e 900mila persone – ovvero circa il 90 per cento della popolazione – nella Striscia di Gaza sono state sfollate durante la guerra. L’87% degli edifici scolastici e l’84% dei centri sanitari sono stati danneggiati o distrutti dai bombardamenti e dai cannoneggiamenti d’Israele. Continua il blocco israeliano degli aiuti umanitari, ed è agghiacciante il silenzio del governo su questo. Il 7 ottobre del 2023 è la data peggiore della storia moderna di quell’area. Hamas è un’organizzazione terroristica, ma oggi il governo di Netanyahu sta portando il Paese in scia a quell’organizzazione terroristica“. Così in apertura della seduta in Senato il capogruppo M5S, Stefano Patuanelli.
“Chiediamo che vengano imposte sanzioni diplomatiche, economiche e finanziarie a Israele, che si smetta di cedere armamenti. Chiediamo che venga riconosciuto lo stato di Palestina e che il governo italiano venga a discutere di tutto questo nelle aule del Parlamento”, conclude Patuanelli.

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Declassamento del lupo, Caramiello (M5s): “Scelta scellerata, bisogna puntare sulla prevenzione” – Video

L’8 maggio il Parlamento europeo, in sessione plenaria, voterà quasi sicuramente a favore del declassamento del lupo. Aprendo, di fatto, alla caccia. Il deputato del Movimento 5 stelle, Alessandro Caramiello, ha portato la questione alla Camera, poiché i parlamentari italiani, dopo il voto di Strasburgo, saranno chiamati ad agire sulla legislazione del nostro Paese. Caramiello ha sottolineato il rischio, per una specie ancora vulnerabile, del passaggio dallo status di strettamente protetta a protetta. “Quello che ci preme sottolineare è l’assoluta irragionevolezza di questa proposta che non è affatto conforme al principio di sussidiarietà ed è la stessa Commissione europea a confermarlo, visto che non è stata in grado di dimostrare in alcun modo la necessità e il valore aggiunto dell’intervento”. In più il lupo “svolge un ruolo fondamentale per il nostro ecosistema. Essendo un predatore apicale, è uno straordinario regolatore ecologico e come tale riequilibra l’ecosistema, contribuendo al controllo degli ungulati e prevenendo già noti fenomeni di sovrappascolo soprattutto da parte dei cervi, con benefici a cascata per i boschi, i pascoli e per la salute dell’intero ecosistema”. Caramiello ha fatto notare la marginalità dei danni causati dal lupo al settore zootecnico italiano rispetto, per esempio, all’aviaria e alla peste suina africana. E infine “la letteratura scientifica dimostra che non solo quello dell’abbattimento selettivo non è un metodo efficace (anche per il rischio di destabilizzare la rigida struttura sociale dei branchi di lupi), ma che ci sono misure molto efficaci per garantire la convivenza con i grandi carnivori ed è su quello che vogliamo puntare. Non è nostra intenzione alimentare la falsa narrazione che chi vuole tutelare il lupo non si preoccupa dei problemi degli allevatori, anzi sarebbe un loro nemico. Non è affatto così: noi vogliamo garantire loro la massima tutela, soprattutto economica. Aiutiamoli quindi a realizzare sistemi adeguati ed efficienti di dissuasione e, laddove vi siano casi di predazione, intendiamo garantire il rimborso totale e in tempi certi e rapidi. Ci sono numerosi casi di ‘convivenza’ che funzionano benissimo. Prendiamo esempio e riproduciamoli”.

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venerdì 2 maggio 2025

“Governo attento alla violenza di genere? Mi si rizzano i capelli”: la critica in Aula di Sportiello (M5s)

“Quando sento dire che questo governo è attento alla violenza di genere mi si rizzano i capelli“. A dirlo, alla Camera, è la deputata del Movimento 5 stelle, Gilda Sportiello, che è intervenuta per parlare – principalmente – del reddito di libertà. “Perché l’esecutivo non ci parla delle difficoltà nell’erogazione? Ci sono fondi insufficienti, i decreti sono stati emanati troppo tardi, e non si capisce nemmeno quante domande per il reddito siano state evase”. E sui femminicidi “non c’è stata nemmeno una parola da parte di Giorgia Meloni. Negate l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole”.

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