I senatori M5s hanno ufficializzato la nomina del capogruppo Danilo Toninelli e del direttivo a Palazzo Madama. Mentre gli altri partiti stanno discutendo per scegliere i loro referenti in Parlamento, l’assemblea, radunata anche per esaminare il nuovo statuto, ha dato il via libera per acclamazione al nome scelto subito dopo le elezioni da Luigi Di Maio. Nel corso dalla riunione, è intervenuto anche il Capo politico: “Inizieremo le consultazioni e si andrà con calma al governo, il gruppo deve essere unito e coeso”, ha detto.
La ratifica delle nomine è una novità per il M5s: secondo l’articolo 5 del nuovo codice etico (emanato a dicembre 2017) infatti, spetta al Capo politico e non più al gruppo, l’indicazione del primo capogruppo e del primo direttivo che sta in carica per 18 mesi “salvo ratifica dei gruppi”. Sono state ufficializzate quindi anche le cariche del direttivo M5s. Vicecapogruppo vicario: Vito Crimi. Gli altri vicecapigruppo: Vilma Moronese, Stefano Patuanelli, Gianluca Perilli, Daniele Pesco. Segretari: Gianluca Castaldi, Vincenzo Santangelo, Sergio Puglia. Tesoriere: Nunzia Catalfo.
L’assemblea avrebbe dovuto esprimersi anche sul nuovo statuto, ma, almeno al Senato, il voto è stato rimandato proprio per dare il tempo ai parlamentari di analizzare il testo. Uno dei passaggi più discussi riguarda i paletti all’iniziativa legislativa, con una stretta sulla presentazione di proposte di legge ed emendamenti. Il malumore in proposito, secondo quanto riferito dall’agenzai Adnkronos, avrebbe poi costretto chi sta lavorando al documento a fare dietrofront eliminando quel vincolo, bollato come incostituzionale da alcuni parlamentari. Ieri sera il limite alla presentazione delle leggi sarebbe infatti saltato. E questo spiegherebbe anche i ritardi nella presentazione della bozza ai parlamentari. Il paletto alla presentazione di leggi, viene spiegato da una fonte parlamentare, sarebbe stato concepito con l’obiettivo di ‘limitare’ la proliferazione di proposte di legge, riducendo il rischio di veder presentate pdl inutili o dal contenuto potenzialmente imbarazzante per il M5s che in passato ha generato tensioni e polemiche. C’è chi ricorda il precedente della senatrice (non rieletta) Enza Blundo. Tra le iniziative della parlamentare abruzzese viene citato, in particolare, l’emendamento con cui chiese di devolvere i fondi destinati alla ricostruzione post sisma in Emilia Romagna ai terremotati de L’Aquila. Per ovviare a questi incidenti di percorso c’è chi propone di sottoporre pdl e emendamenti al voto assembleare prima dell’approdo nelle commissioni e in Aula.
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