Prestatori di “lavoro subordinato” cui andrà pagata anche una “indennità mensile di disponibilità” e in proporzione gli istituti di malattia, ferie e maternità in linea con le norme sul lavoro intermittente. Lo prevede una prima bozza – visionata dall’agenzia Ansa – del decreto cosiddetto “di dignità” che disciplinerà il lavoro “tramite piattaforme digitali, applicazioni, algoritmi”, compresi i “lavoratori addetti alla consegna di pasti a domicilio”, cioè i rider. Il provvedimento introduce anche il “divieto di retribuzione a cottimo“.
Tra le altre cose lo strumento legislativo su cui sta lavorando il ministero guidato dal vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio prevede un “trattamento economico minimo, proporzionato alla quantità e qualità del lavoro prestato” e comunque in linea con i minimi previsti dai contratti collettivi applicabili alle varie tipologie di attività della gig economy (che non prevede prestazioni lavorative continuative ma “on demanda”) o quelli “del settore o della categoria più affine”.
Tra le novità che si punta a introdurre per tutelare questi nuovi lavori, compresi quelli dei ciclofattorini che consegnano il cibo a casa si prevede anche il “diritto alla disconnessione” per “almeno undici ore consecutive ogni ventiquattro ore” all’ultimo turno di disponibilità completato. Prevista anche una fase di sperimentazione degli algoritmi di gestione delle prestazioni e l’obbligo di informare i lavoratori “sulle modalità di formazione, elaborazione dell’eventuale rating reputazionale, e sugli effetti che tale valutazione ha sul rapporto di lavoro”.
L'articolo Rider, bozza decreto di dignità: “Lavoro subordinato e divieto di paga a cottimo” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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