Passa nelle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera un emendamento del Pd al decreto Crescita per salvare Radio Radicale con un finanziamento di altri 3 milioni per il 2019, che punta a favorire la conversione in digitale e la conservazione degli archivi. Il testo è stato riformulato, spiegano i dem, su proposta della Lega, ma il governo con il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, ha dato parere contrario. Hanno votato a favore il Carroccio e tutti gli altri partiti, mentre il Movimento 5 Stelle ha votato contro. “Anche se con un contributo inferiore alle necessità, abbiamo approvato un emendamento che stanzia 3 milioni per radio radicale nel 2019. Per ora la radio è salva. Adesso subito la gara”, ha twittato il deputato del Pd Roberto Giachetti, tra i firmatari dell proposta di modifica.
Mercoledì a dettare la linea era stato Matteo Salvini: “Su Radio Radicale non cambio idea rispetto a quanto ho detto prima delle elezioni: non si cancella l’esistenza di una radio con un emendamento e con un tratto di penna. Il mandato a nome della Lega in Commissione è di lavorare affinché questa voce ci sia”, aveva detto il vicepremier rispondendo ai giornalisti alla Camera.
I lavoratori dell’emittente sono tornati in campo con la consegna a Palazzo Chigi di quasi 170mila firme raccolte tramite la piattaforma Change.org per chiedere di non spegnere la Radio. “Il nostro appello – ha spiegato il direttore Alessio Falconio – coincide con quanto chiesto dall’Agcom il 17 aprile scorso, quando ha definito quello svolto da Radio Radicale un servizio di interesse generale che va messo a gara, come noi chiediamo dal 1998, da quando cioè è scaduto il bando”.
L'articolo Radio Radicale, ok a 3 milioni per salvarla La Lega vota a favore, contrario il M5s proviene da Il Fatto Quotidiano.
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