“Il Tav si farà, come è giusto”. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, esulta dopo la diretta Facebook in cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato che il governo non si opporrà all’opera perché “non farla costerebbe più che proseguire”. “La Tav si farà, come giusto e come sempre chiesto dalla Lega. Peccato per il tempo perso, adesso di corsa a sbloccare tutti gli altri cantieri fermi”, ha dichiarato.
Dura la reazione del capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Piemonte, Francesca Frediani, che si è sempre opposta alla Torino-Lione: “Un governo di cui fa parte il M5s dà l’ok al Tav? Inaccettabile – ha detto – Il #tuttiacasa stavolta sarebbe per voi”.
Anche Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, si dice contenta per la scelta del capo dell’esecutivo: “Con un anno di colpevole ritardo, Conte ha finalmente preso atto della realtà e ha detto sì alla Tav, folgorato sulla via di Lione. Alleluia. Ora i ministri ideologicamente contrari alle grandi infrastrutture dovrebbero trarne le dovute conseguenze. Altrimenti significa che sono contrari alle grandi opere ma non alle grandi poltrone”. Mentre la compagna di partito e presidente dei deputati forzisti, Mariastella Gelmini, chiede le dimissioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli: “Conte innesta la retromarcia su Tav Torino-Lione. Adesso scopre che non farla costerebbe di più. Quando si dice la coerenza. Dopo la lettera di licenziamento di Coppola, ora Toninelli dovrebbe scrivere quella delle sue dimissioni”.
Le fa eco Giorgia Meloni,. presidente di Fratelli d’Italia: “Dopo aver fatto perdere tempo all’Italia per un anno, Conte dichiara che ‘non realizzare il tav costa più che farlo’. Finalmente. Ora però, per il bene dell’Italia, l’analisi costi-benefici si faccia al ministro Toninelli. Speriamo in tempi più brevi”, ha scritto su Twitter.
Matteo Renzi, su Facebook, se la prende con i ritardi nelle scelte da parte dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle: “Ci hanno messo un mese per capire che non bisognava uscire dall’euro. Tre mesi per capire che gli 80 euro andavano tenuti. Sei mesi per capire che la fatturazione elettronica serviva. Ora dopo appena un anno dicono di sì alla Tav. Non sono cattivi, è che ci arrivano dopo. Basta avere pazienza, il tempo è galantuomo”. “Sembra che Conte stia per annunciare il sì alla Tav e che di conseguenza Toninelli stia per dimettersi. Sarebbero due ottime notizie per l’Italia”, commenta Maria Elena Boschi.
L'articolo Tav, Salvini: “Si farà, come è giusto. Adesso sbloccare i cantieri fermi”. Capogruppo M5s Piemonte: “#Tuttiacasa sarebbe per voi” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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