Lieve vantaggio di Marco Marsilio sullo sfidante Luciano D’Amico alle elezioni in Abruzzo. Secondo il primo exit poll dell’istituto Noto per Rete8, il presidente uscente del centrodestra si attesta tra il 48,7 e il 52,7%, mentre il candidato del centrosinistra è dato tra il 47,3 e il 51,3%. Stando alla stessa rilevazione, il distacco è leggermente maggiore per quanto riguarda le coalizioni: quella di destra è tra il 49,7%-53,7% mentre il cosiddetto campo larghissimo si ferma tra il 46,3 e il 50,3%.
Lo spoglio – Alle 23 si sono chiusi i seggi nei 305 comuni dove si è votato dalle 7 alle 23 ed è partito lo spoglio delle schede. L’affluenza alle 19 era in crescita di un punto rispetto al 2019, ma non abbastanza da far sperare davvero nella rimonta dei giallorossi. Nel corso della giornata infatti, i dati sono andati via via peggiorando: alle 12 l’affluenza era del 15,8%, in aumento rispetto alle regionali del 2019 ma solo del 2%. Alle 19 era del 43,93%, circa l’1% in più rispetto al 2019.
Il centrodestra e l’effetto Sardegna – Dal 2010, in Italia, non succedeva che a sfidarsi per un seggio di governatore fossero solo due candidati e questo ha contribuito alla polarizzazione della competizione. Fino a poche settimane fa, nessuno si sarebbe aspettato un’attenzione nazionale così alta sulla competizione. A far accendere i riflettori sulla Regione, il cosiddetto “effetto Sardegna“: dopo la vittoria a sorpresa del centrosinistra sull’Isola, sono iniziate le pressioni perché si potesse ripetere l’exploit. Con una differenza sostanziale e che è destinata ad avere un peso: in Abruzzo non è previsto il voto disgiunto che, invece, in Sardegna, ha avuto un ruolo decisivo per la vittoria di Todde. Nonostante questo, negli ultimi giorni si è fatto sempre più forte il clima da rimonta impossibile per le opposizioni.
Così, alla fine, il voto ha assunto un peso ancora più determinante per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, dopo aver forzato sulla candidatura sarda di Paolo Truzzu, ha deciso di mettere la faccia su un altro candidato di bandiera: il fedelissimo Marsilio, primo presidente di Regione di FdI. Ecco che allora, le urne abruzzesi sono diventate un’ulteriore prova, dopo quello sarda, per soppesare gli equilibri interni tra i partiti al governo. Anche in vista delle elezioni Europee. Osservata speciale è anche la Lega che rischia il sorpasso di Forza Italia, e che in caso di crollo dei consensi vedrebbe acuirsi i malumori interni. Intanto oggi ha fatto discutere il caso del pullman azzurro che ha portato napoletani residenti in Abruzzo alle urne.
Il centrosinistra: nuova prova per l’alleanza – Il campo larghissimo a sostegno dell’ex rettore dell’UniTeramo, Luciano D’Amico, ha creduto fino all’ultimo il vento sardo potesse soffiare anche qui in Abruzzo. A sostegno dello sfidante si sono coalizzate tutte le forze d’opposizione: Pd, M5s, Verdi-Sinistra, ma anche Azione e Iv, con Più Europa e i socialisti. D’Amico ha scelto di chiudere accanto ad Alessandra Todde una campagna giocata sull’opposizione netta alla destra, nel tentativo di far coincidere, agli occhi degli elettori, il locale con il nazionale, la giunta Marsilio con il governo Meloni. A sostenere D’Amico anche Azione e Alleanza Verdi Sinistra in una prova generale di alleanza. Il centrosinistra ha fatto di tutto per rilanciare la sua “unità” dall’Abruzzo e mai come in questi giorni ha visto la possibilità di un riavvicinamento tra il Pd di Elly Schlein e il M5s di Giuseppe Conte. Che si impegnano nella costruzione dell’alternativa di governo e sperano nel voto di opinione degli abruzzesi. La prima sfida per i giallorossi era quella di riuscire a far alzare l’affluenza: alla fine però l’effetto valanga non c’è stato.
L'articolo Elezioni Abruzzo, exit poll: lieve vantaggio di Marsilio su D’Amico. Testa a testa tra l’uscente del centrodestra e il candidato Pd-M5s proviene da Il Fatto Quotidiano.
from Movimento 5 Stelle – Il Fatto Quotidiano https://ift.tt/EevsyDL
via IFTTT