“Le nomine della partecipate pubbliche siano fatte in trasparenza”. E soprattutto: “Un governo dimissionario, la cui maggioranza politica è stata così pesantemente ridimensionata dagli elettori, non può decidere da solo”. Il ministro M5s in pectore dell’Economia Andrea Roventini sul Blog delle Stelle ha affrontato la questione delle prossime assegnazioni di incarichi, partendo dal presupposto, ha scritto, che “una società sana premia il merito, rimuove le disuguaglianze, punisce i disonesti ed investe sui propri talenti, sull’istruzione e sull’innovazione”. L’articolo è stato rilanciato dal deputato Stefano Buffagni, uno dei parlamentari più vicini a Luigi Di Maio, che su Facebook ha scritto: “Competenza e meritocrazia sono fondamentali per garantire il rinascimento industriale del nostro Paese. Il Movimento 5 Stelle è la prima forza politica del paese: nessuno sogni di non tenerne conto, a partire da Saipem e Cdp perché lo sviluppo del paese passa da questi nodi fondamentali”.
Il problema in particolare, come spiega Roventini, riguarda “i casi in cui la nomina dei vertici d’imprese di rilievo nazionale non può attendere la nascita del nuovo governo”, come ad esempio per Saipem. E in quel caso, scrive, “sarà necessario procedere con intese di carattere generale che coinvolgano l’esecutivo uscente e l’attuale Parlamento”.
Il ministro dell’Economia designato dai 5 stelle, nel lungo post, parla di 60 aziende partecipate pubbliche: “Queste”, scrive, “hanno complessivamente un fatturato superiore a 120 miliardi di Euro, e impiegano 105 mila dipendenti. Le nomina non sono un’occasione per fare tabula rasa. Invece, bisognerà pragmaticamente verificare i risultati ottenuti dai vertici uscenti caso per caso, considerando gli obiettivi ed il contesto competitivo e normativo. Non si dovrà avere paura di riconfermare i manager che hanno ben operato e di congedare quelli che hanno deluso. Tutto ciò dovrà avvenire nella massima trasparenza, evitando logiche politiche spartitorie che possano promuovere manager appartenenti a circoli di potere, che affondano le radici nella Prima e Seconda Repubblica, e cercano di riciclarsi anche oggi, o fornire una comoda poltrona agli amici degli amici, o un buen retiro per i soggetti non più graditi e privi delle competenze necessarie”.
L'articolo Partecipate, il “ministro” dell’Economia M5s: “Nomine siano fatte in trasparenza. Governo dimissionario non decida solo” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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