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lunedì 18 febbraio 2019

M5s, il voto fa discutere sul blog e non solo. Sotto accusa ritardi, finanziamenti e l’assenza di un “controllore imparziale”

Difficoltà a entrare nella piattaforma e lentezza nel veder registrare la propria preferenza, ma pure un dibattito accesso sulla migliore opzione da scegliere. Nel giorno del voto online sul caso Diciotti per i 5 stelle, tante le discussioni sul blog e non solo. Il dibattito è molto acceso tra gli iscritti, ma pure tra parlamentari ed eletti di ogni rango. Nei commenti si mettono sotto accusa soprattutto la scarsa chiarezza del quesito, ma anche la lentezza delle procedure che ha portato a far slittare la chiusura delle urne alle 21.30. In rete non manche anche chi polemizza sui 300 euro che ogni mese i parlamentari M5s donano all’associazione Rousseau (98mila euro in totale ogni mese) e che non sono bastati per rendere efficiente il sistema. Inoltre rimane il nodo mai sciolto della mancanza di certificazione da parte di un ente terzo: la società certificata era stata utilizzata nella prima votazione per scegliere il candidato M5s a presidente della Repubblica nel 2013 e poi, nonostante le pressioni di alcuni dissidenti, non se ne è mai più parlato. Proprio questo punto continua a essere evocato dalla corrente più polemica dentro il Movimento. Rimane da vedere quanto sarà l’affluenza, dato che sarà significativo anche per pesare il risultato: secondo gli ultimi dati ufficiali forniti dall’associazione Rousseau, il 18 dicembre scorso è stata superata la boa dei 100mila iscritti. Oggi sono autorizzati a votare coloro che hanno fatto richiesta di iscrizione almeno sei mesi fa.

Il dibattito è molto acceso anche tra i parlamentari, da chi ritiene che non si sarebbe dovuti finire a decidere con una consultazione online a chi invece pensa che sia “una prova di democrazia“. Tanti i commenti sul Blog delle Stelle, da chi si lamenta per i ritardi e le difficoltà a chi invece commenta comunicando il proprio risultato. “Non riesco, come c..o devo fare?”, scrive un utente. “La prossima volta gazebo, carta e penna e già che ci siamo pure la clava”, ironizza un altro, “una mattinata per votare e non ci sono riuscito. Rinuncio”. Poi l’utente Mario Iantorno: “Impossibile votare, al momento di passare sulla pagina, mi chiede mail e pass che metto cottettamente… ma dice che e’ sbagliato…. ho fatto il recupero password, riprovato ad accedere, ma diche che la mia mail non esiste… ma che buffonata è?”.

“Non volete che voti? Me ne farò una ragione”, scrive Giovanni, mentre qualcuno dà consigli tecnici: “Provate a disinstallare e reinstallare il vostro browser senza estensioni e a disattivare firewall e antivirus e riavviate il computer”. C’è poi chi teme un sabotaggio in corso viste le difficoltà a caricare la pagina. “Ho il sospetto -scrive Ferdinando – che il sito sia stato hackerato. Dopo mezz’ora di tentativi sono entrato nel sito senza sms di conferma; cosa molto strana. Ancora più strano che votando ritornava più volte alla domanda iniziale invece di confermare il voto. Sono rientrato dopo un’ora e mi diceva hai già votato: senza conferma? Annullate la votazione e fatela rifare nei prossimi giorni – propone ignorando che la Giunta per le immunità si pronuncerà domani – Io comunque ho votato SI”. A lui risponde un altro attivista che si firma Many: “Sì ancora gli hacker di questa cippa! Bastava decidere di inviare email con posta certificata con voto e poi fare un riscontro! Bastava introdurre un metodo di riscontro del voto che rimanesse nella posta elettronica del votante! Invece tutto molto confuso e mal funzionante! Ma si sa, ci sono gli hacker…”.

Gli attivisti litigano anche tra loro, lanciando accuse di trollaggio ‘incrociate’: “Scrivi così perché sei un troll!”, sbotta un attivista all’ennesima lamentela di un altro iscritto: “Troll sarai te, non ti permettere – risponde l’altro – sono iscritto dal 2007!”. “Ecco i geni che dovrebbero curare la digitalizzazione dell’Italia – scrive Mc – tutte chiacchiere e distintivo”. Non mancano poi le polemiche per come è stato posto il quesito. “Sono passate quasi 5 ore e ancora molti di noi non riescono a votare – lamenta un militante – Oltre ad un quesito degno della vecchia politica, abbiamo persone che dimensionano banda e server senza considerare i picchi. Se fosse un attacco, ci sarebbe da licenziare il capo della sicurezza. Una serie di figure barbine per cui non ci sono parole”.

Tra i tanti, anche chi rinuncia: “Avevo deciso di votare – scrive Paolo – ma mi sono accorto di essere preso in giro! Perché fare la domanda al contrario come fanno generalmente nei referendum dove se voti sì è no e se voti no è sì? Non mi piace ‘sta cosa neanche un po’. Sa di truffa o meglio, se volete che Salvini venga processato, scrivetelo apertamente, probabilmente se verrà processato e magari assolto farete una sola figuraccia e non questa che evidentemente è stata architettata a dovere”. Per Stefano “il quesito è fuorviante e la pezza è peggio del buco”, dice riferendosi al ‘ritoccò alla formula introdotta questa mattina, in zona Cesarini. “Ragazzi, non perdete tempo, non vi incazzate – scrive ‘iomio’ – tanto lo scrutinio dei voti lo fa Casaleggio…”.

L'articolo M5s, il voto fa discutere sul blog e non solo. Sotto accusa ritardi, finanziamenti e l’assenza di un “controllore imparziale” proviene da Il Fatto Quotidiano.



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