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mercoledì 27 novembre 2019

M5s, 4 eurodeputati non votano Von der Leyen. Corrao: “Squadra peggio di quella Juncker. Siamo diventati copia sbiadita del Pd”

Il Movimento 5 stelle si è spaccato anche in Europa sull’elezione della commissione Ue guidata da Ursula Von der Leyen. Dopo che avevano dato il via libera alla presidente a luglio scorso, oggi in quattro su 14 hanno deciso di far mancare il loro voto. Ignazio Corrao e Piernicola Pedicini hanno votato contro, mentre Eleonora Evi e Rosa D’Amato hanno deciso di astenersi. Luigi Di Maio è stato avvertito nella serata di ieri e ha cercato di far desistere i colleghi, ma senza successo. La scelta nasce in un clima di forti malumori a Roma come in Europa dentro il gruppo del Movimento 5 stelle. Al momento i vertici dicono che non saranno valutati provvedimenti disciplinari perché “le loro sono solo posizioni di dissenso”. Proprio Corrao, considerato uno degli esponenti di riferimento del M5s in Europa, ha spiegato su Facebook con un lungo post la scelta di andare in direzione contraria al gruppo: “Me ne assumo la piena responsabilità politica”, ha esordito l’eurodeputato.

Corrao ha iniziato cercando di spiegare perché a luglio scorso si è schierato per il Sì e oggi invece ha votato No. “Quattro mesi e mezzo fa”, si legge, “abbiamo comunicato il nostro voto a favore a sostegno della posizione del governo (allora gialloverde) con l’idea di far pesare quel voto nella composizione della Commissione e nell’elaborazione dei temi e dei programmi della Commissione Europea stessa. Ovviamente nella discussione che portò al voto di luglio, esattamente come ieri, non tutti erano d’accordo tra i miei colleghi, ma come è sempre stato si è difesa la scelta della maggioranza e le ragioni del voto”. In quel caso, dice Corrao, “avevamo ricevuto rassicurazioni sul coinvolgimento nella composizione e anche sui programmi” della futura commissione. Secondo l’eurodeputato in questi quattro mesi è stato insufficiente quanto dichiarato dai singoli commissari in audizione: “Abbiamo ascoltato solo ed esclusivamente parole vuote e supercazzole che neanche il miglior Conte Lello Mascetti sarebbe in grado di elargire. Anche il buon Paolo Gentiloni, nominato dal subentrante governo giallorosso, tra le nostre inascoltate proteste, per capacità di supercazzole e scappare a qualsiasi risposta non ha nulla da invidiare ai suoi colleghi”. Quindi, ha chiuso Corrao: “In buona sostanza se 5 anni fa la commissione Juncker non andava bene questa si presenta ai nastri di partenza come ancora peggio. Con l’asse franco-tedesco a dominare la scena senza alcun dubbio”.

Per Corrao l’altro grave problema è l’isolamento del Movimento: “Come delegazione del Movimento 5 stelle in Europa, dopo 5 mesi, siamo ancora nei non iscritti, ancora più isolati di prima e senza essere minimamente stati presi in considerazione né sui programmi e neanche sulle nomine di secondo livello, dove la spartizione di poltrone è continuata come è sempre stata e anche gente fuori dal governo e fuori dalla storia come Tajani ha avuto più voce in capitolo di una delegazione che ti aveva comunicato un sostegno condizionato, ripeto: condizionato. Non eterno”. Corrao ha anche detto di aver deciso “con grande sofferenza interna, consapevole di violare una regola di delegazione ma mettendo sulla bilancia quello che credo sia il principio rispetto alla regola”. Ma, ha anche detto, “sono sicuro che se alla nostra base fosse stato chiesto se volevano sostenere una Commissione Europea a trazione franco-tedesca, frutto di spartizione di potere e poltrone tra socialisti, liberali e popolari in cui noi non abbiamo alcun ruolo e non siamo stati cagati neanche di striscio”, allora il 95 per cento “avrebbe votato No”. “Purtroppo però questa votazione con la nostra base non c’è stata”. Corrao chiude dicendo di non volersi più “vergognare” delle sue posizioni: “Questa Commissione Europea è in perfetta continuità con il recente passato e io non me la sento di registrare il mio voto a loro sostegno. Io continuerò ad oppormi, costi quel che costi. In questo ultimo anno ho perso praticamente il sorriso e l’entusiasmo, mi sono dovuto vergognare spesso di decisioni che ho dovuto accettare e difendere ma che non mi appartengono. Come un anziano che vuole tornare al suo Paese io intendo rimanere fermo sulle posizioni che ci hanno fatto crescere e ci hanno portato dentro le istituzioni. Siamo un movimento anti-establishment che si sta comportando come la sbiadita copia del Pd che invece sistema lo è e dal sistema riceve innumerevoli vantaggi”.

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