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lunedì 16 luglio 2018

Rai, M5s mette ai voti i candidati per il cda. Tra loro anche la giornalista del Tg1 che fu accusata da Casalino: “Servizietti”

La manager televisiva di lunghissima esperienza, un prof che ha lavorato in numerose multinazionali, l’avvocato da una vita nella Rai, il producer e film-maker che lavora all’ufficio di corrispondenza della tv pubblica a New York, la giornalista del Tg1 contro la quale Rocco Casalino si scagliò additandola sul blog di Beppe Grillo per i suoi “servizietti” (così scrisse il portavoce dei Cinquestelle). Sono i candidati individuati dal Movimento Cinque Stelle per il cda della Rai che oggi fino alle 19 potranno essere votati dagli iscritti sul Blog delle Stelle. La cinquina di nomi è composta da Beatrice Coletti, Paolo Cellini, Paolo Favale, Enrico Ventrice e Claudia Mazzola: i nomi sono stati scelti dopo una prima scrematura dei curriculum arrivati a Camera e Senato. I profili più votati saranno quelli che il M5S esprimerà in Parlamento. Ogni iscritto potrà esprimere una sola preferenza.

Il nuovo cda non sarà più a 9, ma a 7 e per la prima volta i consiglieri non saranno votati dalla commissione di Vigilanza Rai (che peraltro non è stata ancora costituita nella nuova legislatura), ma saranno direttamente Camera e Senato a eleggere due componenti per parte. Altri due saranno scelti dal consiglio dei ministri, mentre il settimo sarà designato dall’assemblea dei dipendenti dell’azienda.

“La Rai che vogliamo – si legge sul blog – sarà imparziale e indipendente a partire dalla governance e ci batteremo affinché questo corollario non venga derubricato solo a buona intenzione”. Dalla votazione online emergeranno “i profili più votati che saranno quelli che il Movimento esprimerà in Parlamento anche in relazione a dove si sono candidati (alcuni profili lo hanno fatto solo in uno dei due rami del Parlamento) e tenendo conto della rappresentanza di genere“. L’obiettivo, continuano i Cinquestelle, “vogliamo mettere la parola fine alla lottizzazione della tv di Stato, considerata da sempre un territorio da occupare e subordinare agli interessi di parte, una sommatoria delle opinioni piuttosto che un luogo di rappresentazione della diversità sociale e culturale del nostro Paese”. Dal punto di vista industriale “l’obiettivo – si legge ancora – è quello di far evolvere la Rai verso un modello di moderna media company che punti sul digitale e sull’innovazione”.

I curriculum dei 5 candidati dal M5s sono sul blog. Beatrice Coletti ha lavorato come dirigente per numerosi canali televisivi e case di produzione: da Mtv a Fox, da La7 a Sky, da Endemol a Freemantle (che produce tra l’altro X-Factor). Paolo Cellini, professore di economia digitale alla Luiss, è un manager che ha lavorato in diversi settori. L’ultimo impegno professionale è con la Octo Telematics che si occupa di integrazione dei sistemi digitali nel settore auto. Paolo Favale, avvocato, ha lavorato negli uffici legali della Rai per quasi trent’anni, dal 1986 al 2014, ricoprendo anche incarichi di dirigente. Enrico Ventrice è un producer, documentarista e videogiornalista che attualmente lavora all’ufficio di corrispondenza della Rai a New York. Claudia Mazzola, infine, è al Tg1 (dopo aver lavorato a lungo a Rai Parlamento) e segue da tempo le vicende dei Cinquestelle per il principale telegiornale della Rai.

La curiosità che riguarda la Mazzola è che nell’agosto 2014 l’attuale portavoce del presidente del Consiglio, Rocco Casalino, che all’epoca era responsabile comunicazione del M5s al Senato, scrisse sul blog un post dal titolo “I servizietti del Tg1”, rilanciato su twitter da Beppe Grillo. “Siamo stanchi – si leggeva – di assistere all’ennesimo servizio fazioso del Tg1. Ieri sera a fare disinformazione è stata la giornalista Claudia Mazzola: nel suo servizio dedica 15 secondi al videomessaggio di Beppe Grillo, riportando solo le parole rivolte a Renzi e oscurando completamente la parte importante del videomessaggio, quella in cui Grillo parla della crisi economica e dello stato drammatico del nostro Paese, temi evidentemente scomodi per la propaganda del governo e che è meglio tenere nascosti agli italiani”. “La vera vergogna – concluse – è una tv pubblica che non è più in grado di raccontare la realtà, ma che sa solo deformarla e fare disinformazione“. In difesa della Mazzola si schierarono l’Ordine dei giornalisti, l’Usigrai e tutti i partiti. Due giorni dopo in un’interrogazione i parlamentari M5s Dalila Nesci, Alberto AirolaMirella Liuzzi, Lello CiampolilloGianni Girotto chiesero le dimissioni della Mazzola oltre che dell’allora direttore Mario Orfeo.

L'articolo Rai, M5s mette ai voti i candidati per il cda. Tra loro anche la giornalista del Tg1 che fu accusata da Casalino: “Servizietti” proviene da Il Fatto Quotidiano.



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