CERCA LA TUA NEWS

martedì 14 dicembre 2021

Intercettazioni Open, la Giunta del Senato vota a favore di Renzi. Trionfa l’asse centrodestra-Italia Viva, solo 2 contrari. M5s-Pd: non ci hanno messo in condizione di decidere

La Giunta per le immunità del Senato ha approvato la relazione della senatrice Fiammetta Modena (Forza Italia) che nella seduta del 16 novembre aveva concluso per “l’opportunità che la Giunta proponga all’Assemblea la proposizione nei confronti della competente autorità giudiziaria di un conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale” rispetto al caso Renzi-Open. A favore si è espresso tutto il centrodestra insieme a Italia viva (14 senatori), mentre i quattro membri di Pd e Movimento 5 stelle si sono astenuti, sostenendo di non essere stati messi nelle condizioni di studiare il dossier. Contrari soltanto in due, l’ex M5s Gregorio De Falco (ora nel gruppo Misto) e il senatore di Liberi e uguali Pietro Grasso. L’Aula di Palazzo Madama si esprimerà probabilmente a marzo 2022. Nella stessa seduta, con 12 voti contro 7, l’asse centrodestra-renziani ha respinto anche la richiesta del gip di Napoli Nord di sottoporre agli arresti domiciliari il senatore Luigi Cesaro, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

La versione di Renzi – Il 7 ottobre scorso Renzi si era rivolto per lettera alla presidente dell’assemblea Elisabetta Casellati chiedendo di tutelare le proprie “prerogative costituzionali” che considera violate dai pm di Firenze che lo indagano per finanziamento illecito ai partiti: secondo l’ex premier, che ha deposto davanti alla Giunta nella seduta del 24 novembre, i magistrati avrebbero dovuto chiedere l’autorizzazione preventiva al Senato per sequestrare la corrispondenza telematica di altre persone (non coperte dall’immunità parlamentare) che hanno avuto scambi con lui. In particolare Renzi ha citato le chat Whatsapp con l’imprenditore Vincenzo Manes nel giugno 2018 (in cui si parla del volo Roma-Washington da 135mila euro pagati dalla fondazione Open), quattro mail scambiate con Marco Carrai nell’agosto 2019 e il proprio estratto conto bancario acquisito dai pm, che l’ex premier paragona a corrispondenza con l’istituto di credito. Renzi sostiene che il sequestro della corrispondenza a Manes e Carrai fosse un modo indiretto per intercettare lui: una tesi sposata dalla senatrice Modena, che nella relazione ha scritto che il sequestro “non è stato mai autorizzato dal Senato, al quale l’autorità giudiziaria avrebbe dovuto rivolgere preventivamente una richiesta di autorizzazione”.

Respinta la pregiudiziale di Pietro Grasso (Leu)… – Prima di approvare la relazione Modena, la Giunta aveva respinto una nuova questione pregiudiziale sollevata da Grasso. L’ex presidente del Senato sosteneva che la Giunta non fosse competente a esprimersi sull’istanza del leader di Italia viva perché la legge prevede un’interlocuzione tra l’organo e il gip, mentre in questa fase gli atti d’indagine sono stati compiuti soltanto dai pm, Luca Turco e Antonino Nastasi, “senza alcun provvedimento da parte del giudice per le indagini preliminari sui profili in questione”. Grasso, pur non escludendo “che possa essere attivato un conflitto una volta che il Giudice per le indagini preliminari avrà emesso la propria ordinanza in ordine al mezzo di prova in questione”, ricordava che “attualmente si versa ancora in una fasepreliminare“, nella quale non è ancora attivabile la competenza della Giunta e del Senato”.

…e quella di Anna Rossomando (Pd) – L’organo ha respinto anche una pregiudiziale istruttoria della senatrice del Pd Anna Rossomando che chiedeva l’acquisizione di ulteriori atti: i verbali relativi alle perquisizioni presso terzi nel corso delle quali sono state sequestrate mail e i messaggi, nonché i verbali e gli atti relativi al sequestro stesso. “Senza tali indispensabili elementi conoscitivi – aveva sostenuto – l’istruttoria della Giunta sarebbe assolutamente incompleta e inadeguata, atteso che i profili di complessità del caso in questione sono evidenti. Occorre capire se sia stato scaricato tutto il contenuto dal cellulare, oppure se ci sia stata una ricerca con delle “parole-chiave” come sostenuto dal senatore Renzi nel corso dell’audizione” per avvalorare la tesi dell’intercettazione indiretta. “Inoltre – aggiungeva Rossomando – occorre comprendere se le mail ed i messaggi siano stati sequestrati attraverso perquisizioni effettuate in locali nella esclusiva disponibilità di terzi o, viceversa, in locali nella disponibilità del senatore”.

Nella prima seduta, lo scorso 16 novembre, Pietro Grasso aveva posto un’ulteriore questione pregiudiziale, sostenendo che Renzi, in base alla legge, avrebbe potuto rivolgersi al Senato “solo rispetto alla prerogativa dell’insindacabilità delle opinioni espresse di cui all’articolo 68, primo comma, della Costituzione. Invece, rispetto alle prerogative di cui al secondo e terzo comma (l’immunità da intercettazioni e sequestro di corrispondenza, ndr) l’attivazione del procedimento parlamentare spetta esclusivamente all’autorità giudiziaria, che ha l’onere di chiedere l’autorizzazione a procedere”. Anche questa pregiudiziale era stata bocciata dall’organo, con quello che Grasso aveva definito al fatto.it un atto di “dispregio della legge”.

L'articolo Intercettazioni Open, la Giunta del Senato vota a favore di Renzi. Trionfa l’asse centrodestra-Italia Viva, solo 2 contrari. M5s-Pd: non ci hanno messo in condizione di decidere proviene da Il Fatto Quotidiano.



from Movimento 5 Stelle – Il Fatto Quotidiano https://ift.tt/3oQD6hi
via IFTTT